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La forza e il potere della guarigione secondo la Scienza Cristiana

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 13 aprile 2018

Originariamente pubblicato sul numero di maggio 2017 de The Christian Science Journal


Per un ricercatore della Bibbia, sentire il nome di Abramo potrebbe richiamare il patriarca di cui si parla nell’Antico Testamento. A coloro che studiano i presidenti, invece, potrebbe far venire in mente Abraham Lincoln. Uno studente di medicina, però, potrebbe pensare ad Abraham Flexner.

Nel 1910, Abraham Flexner pubblicò la relazione Flexner che, secondo alcuni, fu l’evento più importante nell’ambito della formazione medica nel Nord degli Stati Uniti. Nella relazione l’autore chiedeva, per le scuole di medicina, livelli e protocolli più elevati. Tali richieste erano ovviamente molto sensate nell’ambito della professione medica, tuttavia questo spostamento di intenti probabilmente cominciò anche a soffocare l’apertura mentale nei confronti di altri metodi di guarigione. In particolare, alcuni scientisti cristiani, ripensando a quel periodo, si chiesero se la Relazione Flexner avrebbe aumentato significativamente l’opposizione del mondo medico alla convinzione di Mary Baker Eddy che la vera guarigione cristiana era certamente non solo una scienza, ma anche il più efficace e potente agente correttivo e l’unico vero metodo scientifico di guarigione.

Mary Baker Eddy scrisse: “Il pensiero imbevuto di purezza, Verità e Amore, istruito nella Scienza della guarigione metafisica, costituisce il rimedio più potente e desiderabile sulla terra” (Miscellaneous Writings 1883–1896, pag. 4). Qualcuno potrebbe dire che tale affermazione avrebbe sì potuto, all’epoca dell’autrice, avere qualche merito ma, nell’era della medicina moderna successiva alla Relazione Flexner, non rende il trattamento della Scienza Cristiana particolarmente rilevante. Basti guardare, potrebbe argomentare qualcuno, le enormi strutture mediche, l’incredibile tecnologia medica moderna, i farmaci “miracolosi” che continuano a diffondersi sul mercato e l’ampia partecipazione e insistenza governativa sulla medicina materiale vista, in quest’epoca, come il modo più realistico di curarsi.

Le parole di Mary Baker Eddy sono molto più di una valutazione umana. Sono una rivelazione.

Uno scettico nei confronti della guarigione mediante la Scienza Cristiana mi disse che, sebbene il mio approccio alla guarigione tramite la preghiera possa essere stato tanto utile quanto la medicina rudimentale all’epoca di Mary Baker Eddy, adesso, per curarmi mi troverei congelato in un metodo datato risalente al diciannovesimo secolo. Io non concordai, ma forse non come se lo sarebbe aspettato. Gli feci notare che si sbagliava di 18 secoli! Infatti la scoperta di Mary Baker Eddy mi stava insegnando come mettere in pratica un metodo di guarigione risalente al primo secolo – l’approccio insegnato e praticato da Gesù Cristo. La sua vita stabilì, una volta e per sempre, il criterio ultimo per affrontare e sconfiggere il peccato, la malattia e la morte.

Cosa dire dunque dell’obiezione del mio amico? Sentiamo forse il peso dell’opinione secondo cui il trattamento della Scienza Cristiana non sembra particolarmente rilevante se paragonato all’enorme e dilagante industria medica e farmaceutica che tocca e talvolta addirittura definisce moltissimi aspetti dell’esperienza umana odierna? O abbiamo invece la convinzione spirituale profonda e pura che Mary Baker Eddy fu ben più che intuitiva nella descrizione della sua scoperta e la conseguente capacità di guarire i malati? Comprendiamo che fu una profetessa che parlava per ispirazione? O ci appare semplicemente come una donna vittoriana che ci ha offerto una semplice analisi umana – proponendoci affermazioni eccessive e valutazioni umane temporanee che ai nostri giorni non reggono più? 

Il modo in cui rispondiamo con sincerità di cuore a queste domande, determina la nostra efficienza nella guarigione.

I medici, spesso spinti dai più nobili intenti, parlano da medici. Mary Baker Eddy parlava da metafisica ispirata. Riconobbe che il Consolatore promesso da Gesù era la Scienza divina che aveva ricevuto e che offrì al mondo. I suoi sinceri seguaci accettano questa Scienza come assolutamente vera e considerano, questa rivelazione della Scienza divina, la seconda venuta del Cristo, Verità, che ha stabilito la Verità guaritrice come “un dono permanente tra gli uomini”  (Mary Baker Eddy, Scienza e Salute con Chiave delle Scritture, pag. 150). Inoltre accettano con tutto il cuore l’assicurazione di Gesù che il Consolatore ci insegnerà “ogni cosa” e sarà con noi “in perpetuo” (vedi Giovanni 14).

Le straordinarie parole di Mary Baker Eddy sull’efficacia della guarigione mediante la Scienza Cristiana, devono essere poste nel contesto della sua completa rivelazione. Questa scoperta portò alla luce il fatto eterno che Dio è infinitamente buono, che è Tutto-in-tutto. Questo significa che il figlio di Dio, l’uomo, si trova all’interno di questa totalità divina in quanto Sua immagine e somiglianza perfetta. La sua scoperta mise inoltre in luce il fatto che il Cristo non è mai assente, ma sempre con noi e rivela alla consapevolezza umana la Verità e gli effetti pratici che ne derivano quando viene compresa, guarendo ogni tipo di discordia. Questo è il Cristo permanente che rivela e dimostra la nullità di qualsiasi male si possa immaginare. Dimostra la totalità di Dio e che la perfezione ininterrotta della divinità è riflessa dall’uomo e dall’universo.

Non c’è da meravigliarsi che in mezzo a queste verità rivoluzionarie Mary Baker Eddy insista: “Sottomettete la malattia, il peccato e la morte alla regola della salute e della santità nella Scienza Cristiana, e constaterete che questa Scienza è dimostrabilmente vera, perché guarisce i malati e i peccatori come nessun altro sistema può fare” (Scienza e Salute, pag. 337-338). Le dimostrazioni della verità di questa dichiarazione furono certamente abbondanti all’inizio del ventesimo secolo, e uno studio approfondito della guarigione secondo la Scienza Cristiana mostra come abbia continuato a dimostrarsi vera per tutto il resto del secolo (vedi “A study of Christian Science testimonies of healing” [Uno studio sulle testimonianze di guarigione della Scienza Cristiana] su christianscience.com/press-room).

E la guarigione continua anche oggi. Io stesso nella mia vita ho avuto dimostrazione di quanto la guarigione mediante la Scienza Cristiana sia costante e naturale. Per citarne solo alcune, le guarigioni vanno da infezioni a una malattia interna degenerativa, dal comune raffreddore “incurabile” ad una malattia diagnosticata che un medico aveva definito come clinicamente impossibile da guarire tramite la preghiera. Molte guarigioni sono state graduali, altre istantanee, come l’improvvisa scomparsa dei sintomi associati alla polmonite atipica.

Il punto qui non è semplicemente che la valutazione di Mary Baker Eddy sul trattamento della Scienza Cristiana sia più accurata, anche oggi, di quanto affermino i critici; è che le sue parole sono molto di più di una valutazione umana: sono parole di rivelazione. Si tratta più di ciò che Dio disse a lei, che di ciò che lei dice a noi. Il modo in cui leggiamo ed ascoltiamo le sue parole è cruciale, perché determina quanto bene dimostriamo oggi la Scienza Cristiana.

Nella misura in cui riconosciamo che le sue parole ispirate costituiscono realmente il Consolatore, pienamente disponibile adesso, saremo guaritori migliori. Se invece ci lasciamo trascinare da pensieri scettici riguardo alla Scienza Cristiana, come se fosse un modo obsoleto di curarsi, la nostra capacità di guarire diminuirà gradualmente. Se non riconosciamo la natura spirituale di questa scoperta, che definisce la realtà spirituale e come vivere la nostra intera esistenza in accordo con essa, ci ritroveremo ad adottare un approccio “da caffè” alla guarigione, che consiste nella scelta, per noi stessi, di qualsiasi metodo di cura ci sembri più efficace in quel momento.

La Scienza Cristiana presenta il Consolatore che Cristianizza, invece di "medicalizzare", la consapevolezza umana.

Questo tipo di approccio "da caffè" alla guarigione è più simile al modello medico che a un modello spiritualmente scientifico. Calza con quella che viene definita la crescente medicalizzazione del pensiero umano, per la quale si considera sempre di più come nostro salvatore una qualche forma di materialità. Al contrario, la Cristianizzazione del pensiero  ci avvicina al Cristo incorporeo come nostro Salvatore. Mary Baker Eddy scrive: “Niente al di fuori della spiritualizzazione – sì, la più alta cristianizzazione –del pensiero e del desiderio, può dare la vera percezione di Dio e della Scienza divina, i cui effetti sono salute, felicità e santità”  (Miscellaneous Writings, pag. 15).

Si, la Scienza Cristiana presenta il Consolatore che Cristianizza, invece di "medicalizzare", la consapevolezza umana. Si tratta di un agente guaritore estremamente potente che fornisce ciò che il mondo desidera tanto profondamente. Il Consolatore è giunto per permettere all’umile discepolo di affrontare con successo non solo alcune, ma ogni cosa. Esso è giunto per stare con noi per sempre, e non per il solo tempo necessario alla rapida soluzione di un problema.

Se ci chiediamo perché la pratica di guarigione spirituale diventi più difficile, sarebbe opportuno difendere la nostra consapevolezza da questa influenza che tende alla "medicalizzazione". Magari sentiamo che l'ultima cosa da cui vorremmo essere attratti è il metodo odierno di guarigione; ma potremmo cadere vittime delle sue mondane conseguenze se non mettiamo il nostro pensiero al riparo, in modo consapevole e regolare, da questa influenza sottile, ma estremamente aggressiva, che nega vigorosamente che la Scienza divina sia “l’agente correttivo… più potente sulla terra”.

In effetti questa influenza materialista afferma che le parole di Mary Baker Eddy non sono affatto una rivelazione, ma soltanto una valutazione umana che ebbe una qualche validità un secolo fa, ma non di certo ai nostri giorni. È fondamentale rifiutare questa argomentazione con fermezza e persistenza tramite la preghiera. È perfettamente naturale contrapporre a questa influenza la dichiarazione ispirata e stimolata dal Cristo secondo cui la rivelazione è assolutamente vera ed efficace oggi e in perpetuo. È davvero l’agente più potente sulla terra perché è un agente divino, il cui potere deriva da Dio.

Il mondo appare colmo di influenze diverse. Per quanto riguarda la guarigione, ognuno deve decidere quale far propria – la spinta alla "medicalizzazione" o quella alla Cristianizzazione. Essere percettivi, nel senso di essere consapevoli, delle influenze è fondamentale per il nostro benessere. Vale la pena di pregare per essere in grado di riconoscere che la seguente affermazione di Mary Baker Eddy costituisce anche oggi una rivelazione che parla a tutti noi: “Il Principio divino di guarigione viene provato nell’esperienza personale di chiunque cerchi sinceramente la Verità. Il suo scopo è buono e la sua messa in pratica è più sicura e più potente di quella di qualunque altro metodo sanitario” (Scienza e Salute, pag. x).

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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