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TRATTARE SE STESSI IN PREGHIERA OGNI GIORNO

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 14 aprile 2020

Originariamente pubblicato sul numero del 6 marzo 1948 del Christian Science Sentinel


Dio ha dotato ciascuno di noi della capacità di esprimere il Suo potere divino nella vita di tutti i giorni. Ma per far ciò, bisogna mantenere una chiara consapevolezza dell’unità dell'uomo con Dio, Mente eterna. Infatti, quando si realizza l’onnipresenza di Dio — riconoscendo che è più vicino a noi dell’atmosfera o della luce — s’incomincia a dimostrare la propria unità spirituale con il Padre. Raggiungere e mantenere tale altezza e tale chiarezza mentale, è lo scopo della preghiera quotidiana per se stessi. "Dovete semplicemente preservare un senso scientifico, positivo dell’unità con la vostra sorgente divina, e dimostrarlo quotidianamente" scrive Mary Baker Eddy in "Pulpit and Press" [Pulpito e stampa] (pag. 4).

Un’insegnante disse un giorno ai suoi studenti di svolgere il proprio lavoro mentale al mattino come prima cosa, prima di incontrare gli amici o altre persone. Fu messo bene in chiaro che ne avrebbero tratto una stabilità spirituale che non avrebbe potuto essere ottenuta altrimenti, e il loro pensiero sarebbe stato in tal modo innalzato alla consapevolezza della loro unità con lo Spirito, la perfezione dell’essere.

Uno dei primi requisiti della preghiera per se stessi è quello di scacciare dal pensiero la paura. La paura è infatti nemica del progresso e inizia a sparire nel momento in cui il fatto che tutta la realtà è Dio e la Sua idea è consapevolmente stabilito. Uno studente può favorire il proprio progresso rendendosi conto giornalmente della superiorità dell’uomo sulla vecchiaia, sugli incidenti, sulla malattia, sulla morte e su tutto l’errore, e la loro negazione dovrebbe arrivare insieme all’affermazione della realtà spirituale che l’uomo è spirituale e vive nello Spirito, Dio. Dev’essere riconosciuto che l’errore latente non trova alcun posto nella consapevolezza dell’uomo, e qualunque suggestione maligna e aggressiva, che potrebbe strepitare nella speranza di essere ascoltata, andrebbe messa sotto immediato silenzio. Una negazione affrettata e generalizzata dell’errore non è di per sé sufficiente. La negazione delle pretese dell’errore dovrebbe essere specifica, e a specifiche verità spirituali bisognerebbe ricorrere per annullare tali pretese e assicurare il proprio progresso.

Questa pulizia sistematica del pensiero porta la pace di Dio, che va oltre qualsiasi comprensione umana.

La Mente di Cristo, la vera consapevolezza dell’uomo, è sostenuta da Dio e non può venire mesmerizzata dalle suggestioni mentali aggressive. In essa non c’è la minima traccia di queste suggestioni che vorrebbero spaventarci, deviarci, scoraggiarci o impedirci di svolgere oggi il compito che ci spetta. Una costante vigilanza è iI prezzo che dobbiamo pagare per proteggere in modo adeguato la nostra dimora mentale.

Nel Manuale della Chiesa Madre, nella sezione "Vigili nel dovere", Mary Baker Eddy ci dice (Art. VIII, se. 6): "Sarà dovere di ogni membro di questa Chiesa di difendersi giornalmente contro le suggestioni mentali aggressive, e di non essere indotto a dimenticare né a trascurare il suo dovere verso Dio, verso la sua Leader e verso il genere umano”. Il nostro dovere verso Dio è di non servire nessun altro dio — eccetto l’unico Dio infinito che è Principio divino, Vita, Verità, Amore, Spirito, Anima, Mente; il nostro dovere verso la nostra Leader, Mary Baker Eddy, è di seguire fedelmente i suoi insegnamenti e di darle il posto che giustamente le appartiene nel movimento della Scienza Cristiana; il nostro dovere verso il genere umano è di amare i nostri fratelli in quanto immagine e somiglianza stessa di Dio.

Il male è sempre irreale. Non è l’uomo, perché l’uomo è l’idea spirituale e perfetta di Dio. Il male è solo un falso senso, il contrario di ciò che è vero; quindi, l’unico spazio dove dominare l’errore è nella coscienza, nel nostro modo di pensare e non in quello del nostro prossimo. A prescindere da quale discordanza ci sembra di dover affrontare, dobbiamo vederne l’irrealtà nel nostro pensiero. Non ha più realtà di quella che le attribuiamo. La preghiera per noi stessi è il nostro piano d’attacco, il cui scopo principale è di liberare il pensiero da tutti i concetti di esistenza che non derivino da Dio. Durante questo processo di pulizia mentale aiutiamo naturalmente gli altri, poiché i buoni pensieri, che esprimono Dio, benedicono tutti coloro su cui si posano.

Quando siamo tentati di pensare che l’errore di un’altra persona sia una realtà, ci schieriamo inconsapevolmente dalla parte dell’errore. Alcune credenze irrisolte nella realtà del male che intratteniamo nel pensiero, possono indurci a credere che l’errore altrui faccia davvero parte della sua individualità.

Un uomo che aveva già avuto una guarigione grazie alla Scienza Cristiana, non riusciva con lo studio ad averne una chiara comprensione, e faceva così pochissimi progressi. Insoddisfatto per la mancanza di risultati, chiese consulenza a un practitioner della Scienza Cristiana. Disse al practitioner che studiava tutti i giorni la Lezione-Sermone del LibrettoTrimestrale della Scienza Cristiana, leggeva i periodici e partecipava ai culti della chiesa e alle conferenze della Scienza Cristiana. Gli fu domandato se stesse dando giornalmente a se stesso il trattamento, e la sua risposta fu negativa. Aveva ritenuto che il suo programma fosse più che sufficiente e che la preghiera quotidiana per se stesso non fosse necessaria.

Il practitioner gli consigliò allora di leggere tutto quello che Mary Baker Eddy aveva scritto riguardo al trattamento nelle sue diverse opere. Gli mise bene in chiaro che un problema umano si risolve, ovvero è reso irreale, grazie al lavoro mentale fatto ogni giorno per se stessi, e che tale lavoro comporta la liberazione del pensiero dai grovigli del senso materiale. Quello di cui aveva realmente bisogno era una comprensione fondamentale della realtà spirituale, Dio e la Sua idea, grazie alla quale potesse guarire. Per un certo periodo di tempo, il practitioner lo aiutò ogni giorno a progredire nella comprensione attraverso un lavoro e uno studio mentale intelligente. A tempo debito, questa persona non solo riuscì a guarire se stessa, ma anche altre persone.

Per essere completamente salvati dal peccato, dalla malattia e dalla morte, si deve capire a livello mentale l’irrealtà di ciò che il senso mortale definisce l’esperienza mortale, e si deve riuscire a comprendere che l’unica vera storia personale è spirituale. L’uomo è già stabilito come espressione individuale della Mente divina. In questo arco di esistenza umana, è importante negare qualsiasi errore o peccato e affermare con comprensione il fatto contrario, ovvero l’esistenza spirituale. L’unico modo corretto di vivere consiste nel mantenere il pensiero in unione con Dio, procedendo con Lui e parlando con Lui. Allora lo Spirito, Mente, eclisserà le discordanze della materia e porterà guarigione. La volontà personale, l’auto-giustificazione e l’amor proprio devono essere sconfitti perché sono un ostacolo alla guarigione e occultano l’unità dell’uomo con Dio.

Cristo Gesù è il nostro esempio su come guarire tramite il potere dello Spirito. La base su cui poggia la sua opera di guarigione è che l’uomo e tutt’uno con il Padre. Una volta Gesù disse: "Io non posso far nulla da me stesso (Giov. 5:30), e in un’altra occasione: "Io ed il Padre siamo uno” (Giov. 10:30). Scrive Mary Baker Eddy: "Come una goccia d'acqua è una con l'oceano, come un raggio di luce è uno col sole, proprio così Dio e l'uomo, Padre e figlio, sono uno nell’essere" (Scienza e Salute con Chiave delle Scritture, pag. 361).

Ci vuole una grande umiltà per dimostrare l’unità dell’uomo con Dio. L’orgoglio umano e la volontà personale non fanno parte di questa dimostrazione. L’unione con il Padre si realizza soltanto quando i mortali si liberano della natura carnale ed esprimono la natura divina. Pregare ogni giorno per se stessi con comprensione è essenziale per il conseguimento degli obiettivi più elevati e nobili.

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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