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Guarigione dal diabete

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 11 luglio 2017

Originariamente pubblicato sul numero del 9 marzo 2009 del Christian Science Sentinel


Nel 1995 persi mio figlio, già adulto, e trascorsi gli anni successivi a cercare di comprendere Dio e di trovare risposte alle tante domande che avevo sulla vita. Non avevo delle basi religiose su cui ripiegare, ma avevo sempre creduto che esistesse un Dio.

Un giorno chiesi alla mia sorellastra, che non conoscevo molto bene, quale chiesa frequentasse. Mi raccontò di una guarigione che aveva avuto grazie alla Scienza Cristiana, e scoprii che era Scientista cristiana da molti anni. Dopo aver parlato con lei, decisi di recarmi alla Sala di lettura della Scienza Cristiana della nostra città dove acquistai una copia di Scienza e Salute con Chiave delle Scritture e cominciai a leggerlo. Non comprendevo tutto, ma ciò che capii mi toccò il cuore e sentii che era giusto. Lo percepii come una sorta di programma di auto-miglioramento permanente. Dopo averlo letto tre o quattro volte, cominciai a frequentare una filiale locale della Chiesa del Cristo, Scientista.

Nel 2001, dopo un trasloco, ebbi un collasso per esaurimento e un’amica mi portò all’ospedale dove rimasi ricoverata per una settimana per riprendermi da una polmonite. Mi fu anche diagnosticato un diabete di tipo B. Fui quindi dimessa e trascorsi ancora una settimana da amici prima di tornare a casa. Ero in contatto con una practitioner della Scienza Cristiana che mi aiutò rispondendo a molte mie domande. Non le chiesi una preghiera specifica, anzi, non pensavo nemmeno che sarei potuta guarire tramite la preghiera.

Alle dimissioni dall’ospedale mi fu richiesto di effettuare iniezioni di insulina e di sottopormi a esami di laboratorio periodici da consegnare poi al medico per controllare i risultati.

Nell’aprile del 2002, mentre mi trovavo seduta fuori a leggere Scienza e Salute nell’attesa di recarmi in Chiesa, mi sentii circondata da qualcosa di meraviglioso – una calda presenza – che trovo molto arduo riuscire a descrivere. A quel punto mi accorsi di essere in ritardo. A venti minuti dall’inizio del culto mi resi conto di non aver fatto l’iniezione di insulina del mattino e andai nel panico per le possibili conseguenze.

Tornai a casa immediatamente dopo la fine del culto, ma una volta arrivata, qualcosa mi impedì di iniettarmi il medicinale. Era come se tentassi di unire i due estremi di una calamita: captai il messaggio di non farlo. Quella sera accadde di nuovo la stessa cosa, e di nuovo fui condotta a non assumere il farmaco. Non avevo paura ed ero totalmente fiduciosa riguardo alla decisione presa che, ora lo so, proveniva dalla mia crescente comprensione spirituale.

Alla visita successiva il medico mi disse che tutto era a posto. Non gli dissi che non facevo più le iniezioni da un mese.

Al controllo seguente i risultati furono gli stessi: tutto andava bene. Allora raccontai al medico che stavo studiando la Scienza Cristiana e che non prendevo l’insulina da due mesi, decisione a cui ero giunta tramite lo studio della Scienza Cristiana. Il medico raccomandò una visita di controllo completa, ma declinai.

In seguito, quando fui richiamata dal suo studio con la richiesta di effettuare un controllo, comunicai all’assistente al telefono che non sarei più tornata. Quando me ne chiese la ragione, le risposi: “Perché ritengo di lavorare con un potere più elevato”. Sentii che rimase sorpresa per la risposta quanto lo rimasi io.

Ormai sto bene da diversi anni.

Quando in ospedale mi avevano informato della diagnosi di diabete e che avrei dovuto effettuare iniezioni di insulina due volte al giorno, sapevo ben poco del fatto che avrei ricevuto il dono così grande della guarigione così presto. Ogni volta che mi dimentico di avere fiducia in Dio, continuo a ricordarmi di rimettermi in pista e continuo a studiare per conoscerLo meglio aumentando così la mia fiducia nella Sua costante presenza e sul fatto che Dio è Vita.

La mia vita è stata dura, e non ero molto abituata ad avere fiducia in Dio e a comprenderLo meglio, ma so che ero alla ricerca di questa Verità. Ora sto decisamente meglio di quando cominciai e continuano a succedere tante piccole cose che mi dimostrano che sto percorrendo la strada giusta.

Sono estremamente grata a Dio, a Mary Baker Eddy, alla Scienza Cristiana ed alla practitioner che mi ha aiutata come un’amica in quel periodo difficile. Sono guarita anche dal dolore persistente che provavo per la perdita del mio unico figlio. Ora sono membro de La Chiesa Madre e della mia chiesa filiale.

Dio è buono.

G. Ardith Brown
Kirkland, Arizona, USA

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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