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Fino In fondo

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 14 novembre 2022

Originariamente pubblicato sul numero di ottobre 1949 de The Christian Science Journal


L’unico Dio onnicomprensivo non può conoscere frustrazione o inattività. Poiché la Deità è Vita sempre in attività, la Sua creazione non può attraversare una fase di stagnazione, ma deve essere giustamente attiva. Essa consiste di idee spirituali che risiedono nella Mente divina e si esprimono eternamente e armoniosamente secondo la legge divina. Sarebbe impossibile per Dio creare idee limitate o suscettibili di operare in modo imperfetto. La comprensione che l'Amore ha costantemente il controllo e provvede eternamente alle Sue idee, può essere applicata tutti i giorni.

Più di trentacinque anni fa, ci fu uno sciopero dei dipendenti della vecchia Compagnia ferroviaria sopraelevata di Boston. Due miei amici che dovevano recarsi in tribunale in centro città, partirono a piedi dalla periferia. Un automobilista si fermò per dar loro un passaggio precisando che, sebbene non stesse andando fino in centro ma solo fino a circa metà strada, sarebbe comunque stato felice di accompagnarli fin lì. Il marito rispose che accettavano volentieri l'offerta.

La moglie non disse nulla, però pensò: «L'Amore non porta mai qualcuno solo fino a metà strada, ma fino in fondo». Riconobbe immediatamente che si trattava di un messaggio angelico e ringraziò: «Grazie Padre; è tutto quello che mi serve». Mentre rifletteva con gratitudine sul fatto spirituale che l'Amore realizza sempre il suo scopo, che il Padre glorifica il figlio totalmente e che in qualsiasi circostanza tutto ciò che origina dal Principio viene da Esso portato a termine, l'automobilista esclamò: «Eccoci a metà strada, ma ho ancora tempo e sarei felice di portarvi alla vostra destinazione».

Naturalmente, la dimostrazione della donna non stava nel fatto di essere stata accompagnata fino al tribunale, bensì nel discernimento e nell'accettazione di una verità spirituale. Da allora, utilizzò spesso la verità che «L'Amore ci porta fino in fondo». Dopo il miglioramento di una malattia, comprese che l'Amore non solo ti fa stare meglio, ma ti guarisce completamente; quando l'errore aveva perorato la necessità di tagliare le spese, riconobbe che l'Amore non soddisfa le nostre necessità in modo parziale, ma conferisce all'uomo le risorse infinite dell'Anima; quando doveva svolgere dei compiti che le parevano troppo impegnativi, richiamava alla memoria il fatto che l'intelligenza divina non ci dà mai delle opportunità per servire senza darci le capacità di portarle a compimento. L'Amore sostiene tutto ciò che è costruttivo nella vita e non rivela mai una tendenza materiale egoistica senza dotarci dell'altruismo e della spiritualità che possano annientarlo. «L'Amore ci porta fino in fondo».

Potremmo mai immaginare che Gesù credesse nell’esistenza della frustrazione? Quindi, se seguiamo il nostro Maestro, non possiamo ammettere che Dio faccia le cose a metà. Dio non ci fa avere un desiderio giusto che non riesca poi ad esaudire. I progetti di Dio per la Sua creazione non sono mai infruttuosi, né realizzati solo in parte. Come leggiamo nel Libro di Zaccaria: «Poiché il seme sarà prosperoso; la vite darà il suo frutto, il suolo darà i suoi prodotti e i cieli daranno la loro rugiada. Farò entrare il residuo di questo popolo in possesso di tutte queste cose» (Zaccaria 8:12, secondo la versione inglese King James).

Anche quando la mente mortale insiste sul peggioramento di un dato contesto o sull'aggravarsi di una malattia, si tratta semplicemente della chimicalizzazione mentale, ovvero dell'azione della Verità nella consapevolezza umana che sta portando il male in superficie per distruggerlo. È soltanto la legge dell'Amore che sta operando per produrre armonia. Né l'Amore guarisce solo per un certo periodo, perché le guarigioni dell'Amore sono per sempre. Dio preserva eternamente l'uomo a Sua somiglianza. Pertanto, non può mai tornare a manifestarsi ciò che l'errore falsamente asserisce che abbiamo avuto in passato. Di nuovo, nella nostra vita non ci sarà nessuna frustrazione se saremo legge a noi stessi e rifiuteremo di acconsentire alle argomentazioni del male secondo le quali Dio fa le cose solo in parte. Accettiamo piuttosto che la legge dell'Amore ci governa totalmente.

L'uomo, l'idea di Dio, non è mai separato dalla Mente, ma dimora nella Mente. Non è una individualità materiale che si trova in una situazione discordante dalla quale deve essere districato; la sua individualità è completamente spirituale. Mary Baker Eddy scrive in Miscellaneous Writings: «Rendere scientificamente impersonale il senso materiale dell'esistenza—piuttosto che attaccarsi alla personalità—è la lezione per oggi» (pag. 310). La rinuncia alla falsa credenza che un problema, che si tratti di malattia o di frustrazione, sia personale e il riconoscimento che non è altro che un'illusione del falso senso impersonale, sono d'aiuto nella dimostrazione della perfetta individualità spirituale dell'uomo.

La verità necessaria alla risoluzione di qualsiasi problema si trova proprio dove sembra esserci il problema. L'onnisciente Mente infinita e l'uomo, il riflesso della Mente, già conoscono questa verità che non può essere nascosta. Per di più, l'Amore lo rende evidente nel pensiero e nella nostra esperienza. Isaia riporta così la legge di Dio dell'inevitabilità della fruizione: «Costruiranno case e le abiteranno, pianteranno vigne e ne mangeranno il frutto. Non costruiranno più perché un altro vi abiti, non pianteranno più perché un altro mangi; poiché i giorni del mio popolo saranno come i giorni degli alberi; e i miei eletti godranno a lungo dell'opera delle loro mani» (Isaia 65:21,22). La realizzazione e il successo non sono qualcosa che si trova al di fuori dell'uomo reale e che deve essere conquistato. Sono insiti nel suo essere e li possiede eternamente, perché l'uomo reale include tutte le idee giuste e tutte le qualità di Dio.

Non riuscendo a comprendere la natura spirituale e l'attuale perfezione dell'uomo reale, il genere umano crede che l'uomo sia materiale e quindi soggetto a limitazioni e frustrazioni. Quando un giusto proposito sembra essere vanificato, si ha l'abitudine di esclamare: «Eccoci, siamo alle solite!» Quest'espressione sottintende che esista un'incontrollabile influenza maligna che agisce a discapito del benessere dell'uomo. La falsa pretesa dell'errore dev'essere negata, non accettata. Per quanto limitante o dannosa sia la situazione, essa non è veritiera, per cui non sta accadendo nell'universo armonioso di Dio.

Nella Scienza non esiste il «siamo alle solite!», non c'è niente che si muova o possa operare contro la perfezione dell'uomo. Soltanto la legge di Dio sta operando, la legge del bene che benedice eternamente l'uomo. La volontà di Dio è, è stata e sempre sarà fatta. In realtà, la risposta a tutte le preghiere e il compimento di ogni giusto desiderio sono nella Mente. Affermiamolo senza riserve mentali e otterremo il beneficio che spetta sempre a coloro che riconoscono pienamente Dio.

Siccome l'esperienza umana è interamente soggettiva — ovvero la proiezione esterna del pensiero umano — può essere migliorata con la spiritualizzazione del pensiero. Mary Baker Eddy dichiara in Scienza e Salute con Chiave delle Scritture: «Voi dominate la situazione se comprendete che l'esistenza mortale è uno stato di autoinganno e non la verità dell'essere» (pag. 403). Quello che appare come un fallimento o una frustrazione, è uno stato di autoinganno. Solo quando saremo disposti ad ammetterlo avremo la disposizione mentale per «dominare la situazione» e invalidare la pretesa della mente mortale di ostacolare qualsiasi sforzo virtuoso.

Scopriremo anche che la dimostrazione della Scienza Cristiana ha un duplice significato: aumenta la nostra gratitudine verso la totalità e la perfezione di Dio e ci incita a risultati più grandi nella direzione dello Spirito. Come scrisse Thomas Huxley: «Il piolo di una scala non è mai stato inteso per riposarsi, ma solo per sostenere il piede di un uomo abbastanza a lungo da permettergli di posare l'altro piede un po' più in alto». La gestione dei problemi e la loro risoluzione ci permettono di salire più in alto nella dimostrazione della realtà. E così dimostriamo la concretezza della promessa di Dio: «E l'ho riempito dello Spirito di DIO, di sapienza, di intelligenza, di conoscenza e di ogni abilità» (Esodo 31:3). L’umanità dovrebbe far propria la promessa che siamo ricolmi «dello Spirito di Dio, . . . e di ogni abilità».

I nostri doveri non sembreranno gravosi se rivendicheremo con comprensione la spontaneità e la gioia che sono insiti nell'uomo, in quanto figlio benedetto di Dio. I nostri affari non vedranno stagnazione nel momento in cui, a dispetto della testimonianza dei sensi, accetteremo il fatto spirituale che il progresso — la legge inoppugnabile di Dio del dispiegamento del bene — è sempre all'opera nella vita dell'uomo. Di certo, ci si può rifiutare di cedere all’illusione della credenza che l'espressione del Principio possa mai mancare di essere sicura, gioiosa, correttamente attiva e giustamente ricompensata.

Non solo nei nostri doveri, ma anche quando l'errore suggerisce una malattia o una minaccia, l'Amore è presente per liberarci. Se qualcuno cadesse in una scarpata o in un profondo pozzo abbandonato, l’amico non si limiterebbe a gettargli una fune ma lo incoraggerebbe ad aggrapparsi saldamente, assicurandogli che lo trarrà in salvo. Colui che ha bisogno di soccorso percepirebbe allora che dietro a quella fune c'è la forza e l'intelligenza del suo soccorritore.

A volte, nel dolore o nella malattia, l'errore potrebbe argomentare che non c'è nulla che possiamo fare. Possiamo invece aggrapparci alla fune — e cioè, tener viva nella consapevolezza l'idea giusta che ci dà l'Amore e che sarà sempre il nostro salvatore. Perché? Perché, come ci dice la nostra Leader in Scienza e Salute: «Dio non è separato dalla saggezza che Egli conferisce» (pag. 6).

I pensieri che Dio ci dà non sono efficaci solo in parte, e nemmeno sono separati dalla Deità. Al contrario, portano con loro la Sua intelligenza, la Sua azione e il Suo potere, in effetti tutto ciò che è necessario per il loro compimento e successo.

L'ispirazione della Mente divina rende un'esperienza spiacevole o una malattia così irreale da farci capire che non ha mai fatto parte dell'uomo. L'Amore non solo guarisce, ma cancella ogni traccia di malattia e il ricordo del peccato.

Se sentiamo che la guarigione tarda ad arrivare, o che ci scontriamo con un apparente muro di frustrazione, possiamo rallegrarci di scoprire che, grazie alla rivelazione della Scienza Cristiana, la legge di Dio non può essere abrogata. Il male è eternamente irreale. In qualsiasi circostanza l'Amore è presente per agire in modo rapido e definitivo, per «portarci fino in fondo».

Infatti, possediamo la stessa ispirazione e la stessa convinzione che permisero al Salmista di descrivere all'umanità la completa e incontestabile operatività della legge dell’Amore, quando scrisse: «Io griderò a DIO, l'Altissimo, a DIO che porta a compimento ogni cosa per me» (Salmi 57:2).

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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