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Vedere chiaramente

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 12 aprile 2021

Originariamente pubblicato sul numero dell’11 marzo 2019 del Christian Science Sentinel


Ero in macchina con mia madre, che mi stava accompagnando a un torneo di pallavolo, quando improvvisamente cominciai ad avere problemi di vista. Vedevo grandi macchie nere dall’occhio sinistro che si ingrandirono fino a che divenne quasi impossibile vedere da quell'occhio. All'inizio mi dissi che qualunque fosse il problema, sarebbe passato, ma chiudendo gli occhi pensai che avrei potuto pregare come avevo imparato a fare frequentando la Scuola domenicale della Scienza Cristiana, perché in passato la preghiera mi aveva già aiutato a risolvere altri problemi.

Dissi a mia madre cosa stava succedendo, perché avevo paura e volevo che mi aiutasse a pregare. Lei mi aiutò a considerare le cose da un punto di vista più spirituale e mi ricordò la definizione spirituale di occhi che si trova nel Glossario di Scienza e Salute con Chiave delle Scritture di Mary Baker Eddy. Sebbene la maggior parte di noi possa pensare agli occhi semplicemente come a due organi fisici, trovai utile considerarli in modo diverso, così ascoltai mia madre che pronunciava la definizione: «Occhi. Discernimento spirituale, non materiale ma mentale. Gesù disse, pensando alla visione esteriore: “Avendo occhi non vedete?”…» (pag. 586).

Pensai che poiché Dio è Spirito e tutto ciò che ha fatto è spirituale, anche la mia vista era spirituale, e mi sentivo un po’ più fiduciosa sul fatto che la mia vera vista fosse permanente.

Dopo aver pregato per un po’ riflettendo su queste idee, sentii meno paura e pensai al concetto di amore. Mi venne in mente uno dei primi allievi della Scienza Cristiana che riportò ciò che Mary Baker Eddy aveva detto sulla guarigione istantanea: «Ti dirò come ottenerla. Amando! Semplicemente vivi l'amore, sii l’amore - ama, ama, ama. Non sapere altro che l’Amore. Sii tutto amore. Non c'è nient'altro. Questo compirà il lavoro» (Dal libro We Knew Mary Baker Eddy, [Abbiamo conosciuto Mary Baker Eddy], Edizione ampliata, Vol. I, pp. 296–297). Con queste parole non stava solo suggerendo di essere una persona molto gentile e amorevole, ma di sentire ed esprimere l'amore che viene da Dio, l'Amore divino.

Iniziai a concentrarmi sull'amare tutto e tutti quelli che vedevo intorno a me.

Mentre riflettevo su questi concetti, un caldo, indefinito sentimento d'amore iniziò a inondare i miei pensieri e, nonostante il mio disagio, mi dimenticai dell'occhio. Iniziai invece a concentrarmi sull'amare tutto e tutti quelli che vedevo intorno a me. Iniziai letteralmente a esprimere gratitudine per tutto ciò che riuscivo a vedere. Mentre attraversavamo la città, mi resi conto di quanto fosse diventato facile per me amare tutte le persone che vedevo, perché questo amore veniva da Dio, e Dio ci ha creati come Suoi amati figli e figlie, fratelli e sorelle. Mi sembrò che amarli fosse una cosa del tutto normale da fare.

Prima che me ne rendessi conto, le grandi macchie nere che vedevo si erano completamente dissolte. Quando vidi il mondo intorno a me attraverso la mia visione spirituale, alla luce dell'Amore divino, avvenne la guarigione.

Quel giorno fui in grado di giocare molto bene a pallavolo e di fare un grande torneo. Tuttavia, questa esperienza mi ha portato ben di più. Facevo fatica ad andare d'accordo con una ragazza della mia squadra che era stata scortese con me senza una ragione apparente. Era difficile giocare con lei che sembrava così ostile.

Mia madre ed io avevamo parlato di vederla sotto una luce più amorevole, senza scusare il suo comportamento, ma sapendo che era davvero l'espressione dell'Amore, a dispetto di ciò che le sue parole e le sue azioni avrebbero potuto suggerire. Ma non avevo fatto molti progressi fino alla mia realizzazione dell'amore quella mattina in macchina. Quando mi presentai alla mia partita quella mattina, la ragazza in questione mi sorrise e mi salutò con la mano (cosa che non aveva mai fatto prima), ed espresse gioia e lavoro di squadra durante il torneo. In seguito fu molto più amichevole nei miei confronti. Fui molto grata che amare profondamente tutti come figli di Dio avesse avuto un effetto anche su questa situazione. Infatti, più avanti in quella stessa estate, questa ragazza si presentò al campo di beach volley dove giocavo chiedendomi di giocare in squadra con lei. Fu così che quell'estate stringemmo anche amicizia.

Sono molto grata per tutto quello che ho imparato nella Scienza Cristiana e per come mi aiuta a vedere me stessa e gli altri spiritualmente e chiaramente.

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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