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Abbattere la “quarta parete” dell’incredulità

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 8 aprile 2020

Originariamente pubblicato sul numero di giugno 2019 de The Christian Science Journal


Nel gergo teatrale, “abbattere la quarta parete” significa rimuovere l’illusione di separazione fra il pubblico e gli attori. Il palcoscenico ha di solito tre pareti reali, più una “quarta parete" immaginaria che si frappone fra gli attori e gli spettatori. Benché questa “quarta parete” sembri davvero separare i due gruppi, non c’è ovviamente nessuna barriera concreta che li separi. L’apparente ostruzione è priva di consistenza e può essere infranta in qualsiasi momento.

Ho cominciato recentemente a riflettere su questo concetto, mentre ero intenta a comprendere quello che, a volte, quando si prega, sembra allontanarci dalla guarigione che desideriamo. Mi sono chiesta allora: “Quale apparente barriera potrebbe mai esserci fra noi e una dimostrazione della Scienza del Cristo, cioè le leggi di Dio che Cristo Gesù metteva in pratica? È forse possibile che un apparente impedimento a tale dimostrazione sia altrettanto permeabile quanto la ‘quarta parete’ di un teatro?” E magari, temere che la guarigione non sia possibile è forse simile alla comune aspettativa che si ha che gli attori e il pubblico non interagiranno?

Assodato il fatto che qualsiasi resistenza alla guarigione cristiana è una questione che ciascuno può cercare di risolvere con Dio, credo che un fattore da considerare sia quella incredulità, o mancanza di fede, che prevale nella società odierna e che può subdolamente insinuarsi nel nostro pensiero. Ma la buona notizia è che questo muro mentale può essere attraversato, nel momento in cui ci si rende conto che nulla può davvero intralciare il Cristo—la Verità che guarisce. In sostanza, quindi, questo muro apparente è inesistente.

In un articolo intitolato “Unbelief and Faith” [Incredulità e fede], pubblicato nel numero di luglio 1910 de The Christian Science Journal, William P. McKenzie distingue fra incredulità e miscredenza. Si potrebbe dire che miscredenza è la totale sfiducia, il totale rifiuto di un concetto, e infatti il miscredente sostiene che il fondamentale vizio di fondo stia già nelle premesse. L'incredulità, invece, è più sottile. Come spiega McKenzie: “L’incredulità che ostacola il progresso spirituale, non è tanto una miscredenza nei confronti della verità espressa, quanto piuttosto il fatto che la mente è già “occupata” da credenze che sono contrarie a questa verità. Con la mente già “occupata” in questo modo, non rimane più spazio per la verità”.

La domanda da porsi, allora, è questa: a cosa siamo più ricettivi? Alla verità guaritrice di Dio o a ciò che ci distoglie da essa? La verità che guarisce sta nella comprensione che Dio, Spirito, è Tutto, e al Tutto non si può aggiungere niente; esiste soltanto Dio e l’espressione del Suo essere, ossia la creazione spirituale, incluso l’uomo spirituale, la reale identità di uomini, donne e bambini. Come spiega Mary Baker Eddy in Scienza e Salute con Chiave delle Scritture (pag. 275): “Il punto di partenza della Scienza divina è che Dio, Spirito, è Tutto-in-tutto, che non v'è alcun altro potere né alcun'altra Mente — che Dio è Amore, e quindi Egli è Principio divino”. Grazie a questa guida, siamo all'altezza di dimostrare quel potere guaritore che Cristo Gesù si aspettava dai suoi seguaci.

Eppure, ho scoperto che si può pregare e studiare con diligenza per apprendere meglio la Verità divina, sforzarsi di vivere una vita cristica, si può cercare di mettere in pratica la Scienza di Cristo, o Scienza Cristiana, e allo stesso tempo non ammettere al 100% nel profondo del proprio cuore che solo Dio, Spirito, è Tutto. Tutto. E che nulla che sia dissimile da Dio, il bene, è effettivamente reale. Nulla. Ammettere che lo Spirito è Tutto vuol dire riconoscere che la materia non è la sostanza della creazione, dell’esistenza, e non può assolutamente farci del male, né guarirci. Pur senza rendercene conto, sembra a volte di essere catturati da una ragnatela di incredulità, soggiogati da idee contrarie allo Spirito divino e condizionati dal continuo rullo di tamburo del materialismo diffuso dalle teorie secolari del nostro tempo.

Leggiamo in Scienza e Salute: “Causa genitrice e base di tutta la malattia è la paura, l'ignoranza o il peccato” (pag. 411). A mio parere, una sottostante e fondamentale paura che si presenta sotto forma di discordia e malattia, è il radicato timore che Dio, Spirito, sia molto, davvero tanto, ma forse non proprio Tutto; il timore di fondo che ci sia in qualche modo un granello di verità in quello che ci raccontano i sensi materiali riguardo all’esistenza di un’altra presenza, di un altro potere all’infuori di Dio.

Possiamo però proteggerci da questo raggiro, e riconoscere e sradicare qualsiasi traccia di incredulità, in modo da sfondare questa quarta parete priva di sostanza che vuol farci credere che esista qualcosa che ci separa da una dimostrazione più elevata della Verità divina. Per far ciò, è necessario riconoscere e capire in qualche misura la completa, integra, incontrastata, assoluta totalità di Dio, Spirito, e la costante onnipresenza del Cristo, Suo messaggero di bene per tutti. Come disse l’Apostolo Paolo a proposito del Cristo: “È lui ch’è la nostra pace; lui che … ha abbattuto il muro di separazione” (Efesini 2:14).

Quando dobbiamo rafforzare la nostra fede nella totalità dello Spirito, possiamo applicarci alla Scienza divina per avere una solida base.

Nel libro di Isaia leggiamo che Dio dice in modo esplicito: “Io sono l’Eterno, e non ve n’è alcun altro” (45:5). La Bibbia non solo afferma questo fatto spirituale, ma lo comprova ripetutamente con le descrizioni, sia nel Vecchio che nel Nuovo Testamento, delle meraviglie tra cui le più eccezionali sono le guarigioni di Cristo Gesù. Gesù non fece mai uso di medicine, né rimase mai turbato dinnanzi a condizioni fisiche allarmanti. Gesù non avrebbe potuto vincere sistematicamente il peccato, la malattia e persino la morte se si fosse chiesto se qualsiasi altra forza, o potere, all’infuori di Dio, il bene, fosse veramente presente e attiva.

Seguendo la via indicata da Gesù, Mary Baker Eddy, la Scopritrice della Scienza Cristiana, ebbe la sacra rivelazione che poiché Dio, Spirito, è Tutto, non vi è né sostanza, né condizione all’infuori della Mente divina e della sua creazione. La mente mortale—presunta mentalità che non deriva da Dio—potrebbe sembrare una forza che agisce contro il bene infinito e onnipresente. Mary Baker Eddy, tuttavia, non si fece ingannare da questa farsa, da questa contraffazione dell’unica vera Mente. Ella giunse a comprendere che i sensi materiali non sono affidabili come portatori di verità, e che facendovi affidamento veniamo distolti dalla comprensione e dalla dimostrazione della vera natura della realtà, dello Spirito. Per aiutarci a proteggere il pensiero e a progredire nella comprensione e nella pratica della Scienza Cristiana, ella ci esorta: “Insistete energicamente sul grande fatto che racchiude tutto, cioè che Dio, Spirito, è tutto, e che non vi è alcun altro all'infuori di Lui” (Scienza e Salute, pag. 421).

In un mondo saturo di pensieri e di azioni materialistici, può essere difficile, ma non impossibile, riconoscere che unicamente Dio, Spirito, Mente, è reale. Quando dobbiamo rafforzare la nostra fede nella totalità dello Spirito, possiamo applicarci alla Scienza divina per avere una solida base. Dopotutto, la Scienza divina è una Scienza, e quindi comporta la dimostrazione delle sue leggi. Testimonianze di guarigione mediante la Scienza Cristiana sono state infatti documentate per più di 125 anni. “La Scienza, la Scienza divina, presenta le grandiose ed eterne verità di Dio e dell'uomo come la Mente divina e l'idea di questa Mente,” scrive Mary Baker Eddy nel suo libro No e Sì (pag. 27).

Ho scoperto che sforzandomi di capire maggiormente queste “verità eterne”, sono in grado di resistere meglio alle suggestioni che ci sia un’altra creazione oltre a quella di Dio, Spirito. E quando lo faccio, ho più successo nei miei sforzi verso la guarigione.

Dovendo rispondere a una persona che mi chiese di pregare per lei perché afflitta da un serio problema fisico, replicai: “Sarò felice di aiutarti”, come normalmente rispondo quando qualcuno mi chiede di pregare per lui o lei. Devo ammettere, però, che in questo caso una “quarta parete” di paura e incredulità per un attimo cercò di frapporsi: “E se non ce la facessi a portare a compimento questa guarigione?”

Mi rammentai della totalità di Dio e osservai che non sono io, ma è la Verità, Dio, che guarisce e grazie a ciò la “parete” apparve meno solida. Mi volsi allora in preghiera allo Spirito divino per trovare l’ispirazione e la rassicurazione necessarie per essere certa che questa persona, questa preziosa idea dell’Amore divino, fosse completamente integra, sana e al sicuro.

Fui ispirata a leggere il seguente passo di Scienza e Salute: “La paura non ha mai arrestato l'essere e la sua azione. Il sangue, il cuore, i polmoni, il cervello, ecc., non hanno niente a che fare con la Vita, Dio. Ogni funzione dell'uomo reale è governata dalla Mente divina. […] Tutto ciò che esiste realmente è la Mente divina e la sua idea, e in questa Mente l'intero essere si rivela armonioso ed eterno. La via stretta e diritta consiste nel vedere e riconoscere questo fatto, cedere a questo potere e seguire le indicazioni della

verità” (pag. 151).

Questo passo mi assicurò che la paura non aveva alcuna autorità su questa persona, su di me, né su chiunque altro. La paura non poteva fare da cerimoniere. Tutto ciò che riguarda il nostro vero essere è governato dalla Mente divina, Dio, ed è quindi ordinato, armonioso, ininterrotto, forte e libero. Il mio compito era di cedere mentalmente il passo a questo fatto spirituale, di riconoscere con tutta me stessa che è l’unica realtà e che Dio e la manifestazione della Sua bontà è tutto ciò che esiste veramente—tutto.

Ho letto a volte, pubblicate in questa rivista, testimonianze di guarigione che descrivono quanto l’autore ad un certo punto, mentre pregava, abbia percepito con profonda convinzione una particolare verità spirituale che stava affermando. E come risultato, è avvenuta la guarigione. Mentre pregavo con le verità già menzionate ed altre ancora, sentii quella profonda conferma spirituale della totalità di Dio. In seguito il paziente riferì che andava tutto bene; tutto era perfettamente normale. 

Nessuna apparente “quarta parete” può davvero tenerci lontani dall’amore sempre attivo di Dio, espresso nell’armonia e nella guarigione mediante il Cristo. Come dice Paolo: “Poiché io son persuaso che né morte, né vita, né angeli, né principati, né cose presenti, né cose future, né potestà, né altezza, né profondità, né alcun'altra creatura potranno separarci dall'amore di Dio, che è in Cristo Gesù, nostro Signore” (Romani 8:38, 39).

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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