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Quando si verificò l’inaspettato

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 1 febbraio 2021

Originariamente pubblicato sul numero del 1 febbraio 2021 del Christian Science Sentinel


Era marzo, mese che in Sud Africa corrisponde alla fine dell'estate, e ci sedemmo sulla nostra veranda ad ascoltare le cupe parole del nostro presidente: «Le scuole sono chiuse; i teatri sono chiusi; non sono consentite riunioni pubbliche; i confini vengono chiusi; tutti i viaggi e il turismo vengono immediatamente interrotti».

Mentre i miei due figli preadolescenti correvano e saltavano di gioia perché per il prossimo futuro le scuole sarebbero rimaste chiuse, il mio sguardo si perdeva lontano, non sapendo cosa avremmo fatto. Come avremmo pagato le bollette? Come avremmo portato del cibo a tavola? Come avremmo vissuto? Sapevo per esperienza di poter avere fiducia nel fatto che Dio, il nostro amorevole Padre-Madre, avrebbe soddisfatto tutti i nostri bisogni; tuttavia, mi sentivo travolta dalla paura.

Per tutto il giorno io e mio marito sentimmo le suonerie di entrambi i nostri cellulari che annunciavano l’arrivo di messaggi con nuove cancellazioni. Siamo attori freelance e abbiamo anche piccole attività nel settore dell'accoglienza, della ristorazione e del teatro educativo. Con questa svolta inaspettata degli eventi, tutte le nostre fonti di reddito erano svanite almeno per i tre mesi successivi. Quindi, rimanemmo seduti, fissando il cielo estivo che si oscurava e chiedendoci come avremmo potuto superare tutto questo. Non avevamo da parte risparmi a cui attingere e i conti da pagare non sarebbero improvvisamente spariti.

In altri tempi di difficoltà finanziarie, avevo pregato ispirandomi a una dichiarazione che si trova nel libro di testo della Scienza Cristiana, Scienza e Salute con Chiave delle Scritture di Mary Baker Eddy: «L’amore divino ha sempre provveduto e sempre provvederà ad ogni bisogno umano» (pag. 494 ). A volte, però, leggevo questa frase pensando che la sua promessa si sarebbe avverata ad una condizione: per far sì che Dio, l'Amore divino, provvedesse ai miei bisogni, avrei dovuto pregare molto!

La convinzione alla base di questa idea era che dovevo guadagnarmi l'amore e la provvidenza di Dio - che se in qualche modo avessi trovato la giusta combinazione di parole nelle mie preghiere, allora l'Amore divino avrebbe provveduto alle mie necessità. Era come se coinvolto ci fosse anche un elemento legato al caso e che fossimo separati da Dio, cosa che sapevo non essere vera.

Rimanemmo seduti chiedendoci come avremmo potuto superare tutto questo.

Questa volta, mentre meditavo su questa affermazione di Scienza e Salute, riflettei sul fatto che il termine «sempre» include il concetto di «già». «Sempre» va oltre i limiti del tempo ed include tutto. Questa intuizione cambiò completamente il mio modo di pregare. Iniziai a pensare a ciò che Dio aveva già fatto. In Scienza e Salute si legge: «La Scienza rivela la possibilità di conseguire tutto il bene e mette i mortali all'opera per scoprire ciò che Dio ha già fatto; . . . » (pag. 260). Questo annullò la credenza che qualcosa dipendesse dal caso o che il bene dipendesse dal merito. Il bene deriva della grazia di Dio e la nostra eredità, in quanto figli di Dio, è buona, già completamente perfetta e realizzata. Capii che non c'era niente da ottenere, ma tutto da scoprire e da dare.

Nei sei mesi precedenti, avevo fatto ricerche e poi scritto una nuova commedia. La sua messa in scena era stata inclusa nel programma del festival artistico più antico e rispettato del paese, ma il 90 percento dei costi di produzione sarebbe spettato a noi. Mi chiedevo cosa avrei potuto scoprire sull'Amore divino che avrebbe provveduto a questa necessità. Sapevo che l'ispirazione a scrivere la commedia proveniva da Dio, e quindi, Dio stesso avrebbe provveduto a tutto il necessario per portarla in scena.

A quel punto mi tornò in mente la parolina: “già”. Dio aveva già dato a me e alla mia famiglia tutto ciò di cui avevamo bisogno. Sebbene la paura della mancanza e della limitazione gridasse l'esatto opposto, sapevo che si trattava di credenze erronee, illusioni simili al sole che sembra tramontare sul mare. La bontà di Dio è abbondante e mai assente, e sapevo che questo fatto era una roccia a cui potevo ancorarmi. La mia paura scomparve e potei salutare ogni nuovo giorno con gioia e speranza invece che con senso di impotenza e disperazione.

Nel giro di una settimana, una risposta alle nostre difficoltà finanziarie si presentò sotto forma di un'opportunità che non avremmo mai potuto immaginare. Avevamo in affitto un inquilino che aveva un'attività nel settore dei prodotti igienico-sanitari e possedeva uno dei migliori prodotti sul mercato, che alcuni anni prima era stato testato con rigorose procedure e aveva ottenuto la licenza. Tuttavia, non sentendosi in grado di svolgere il lavoro da solo, l’uomo propose a mio marito di usare questo prodotto per aiutare le persone a sanificare le proprie abitazioni e luoghi di lavoro. Poiché il prodotto era già stato testato e ora la santificazione era considerata un servizio essenziale, mio marito potè iniziare subito a lavorare. In pochi giorni il nostro inquilino istruì mio marito su come usare il prodotto in questione.

Mio marito riuscì a lavorare per l'intero lockdown, potendo così benedire tante persone con questo servizio mantenendo i costi bassi. Inoltre, molti dei suoi clienti sono stati grati di avere qualcuno con cui parlare durante questo periodo di isolamento. Questo lavoro ha soddisfatto non solo le nostre esigenze, ma anche quelle del nostro inquilino e dei clienti di mio marito.

Continuai a pregare quotidianamente meditando su queste idee di abbondanza. Sapevo che erano vere per me come per gli altri e le nostre entrate sono rimaste costanti. Le provvisioni spesso provenivano da fonti inaspettate, ma sempre in modo tempestivo, come quando, dopo circa cinque settimane dall’inizio del lockdown, ricevetti un'ulteriore prova dell'amorevole sollecitudine di Dio. 

Iniziai a pensare a ciò che Dio aveva già fatto.

Mi arrivò un messaggio dal National Arts Festival che mi informava che avrebbero fornito tutti i fondi necessari per la produzione e le riprese dell'opera che avevo scritto. Sarebbe stata una sfida mettere insieme uno spettacolo di novanta minuti in tre sole settimane, comprese le prove, le riprese, il montaggio e il completamento della post-produzione! Ma grazie al mio studio della Scienza Cristiana e alle mie preghiere, sapevo che il progetto era già completo e che lo avrei potuto scoprire in modo diretto lasciandomi guidare da Dio. Si rivelò una grande benedizione per molti professionisti del settore dell'intrattenimento che erano disoccupati.

È passato quasi un anno dall'inizio di questi eventi e, riflettendo su questa esperienza, sono estremamente grata che tutte le nostre esigenze siano state ampiamente soddisfatte. Sono profondamente onorata per il fatto che nel mezzo di una crisi globale sono stata in grado di dimostrare in modo così tangibile il fatto spirituale che siamo tutti già completi in Dio - che nulla può bloccare le idee di Dio o portare via ciò che è già presente - Dio, che è Vita, Verità e Amore infiniti. Questo è sufficiente per tutti noi!

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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