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L'ATTIVITÀ DEL CRISTO

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 20 luglio 2021

Originariamente pubblicato sul numero di dicembre 1957 de The Christian Science Journal


Qualche tempo fa l’autrice si trovava sul ponte di una nave alle prime ore del mattino. Le stelle erano basse nel cielo tropicale, e all'orizzonte un faro balenò il suo benvenuto. Ci stavamo avvicinando alla terra. Poi cominciò ad albeggiare gradualmente, un poco alla volta, finché il cielo fu infiammato di gloria.

Per l’autrice quell'alba simboleggiò l'attività del Cristo. Prima che svanisse l’oscurità, mentre guardava, provò un senso travolgente della grandezza di quello che stava succedendo. Niente avrebbe potuto fermare l'alba, perché era spinta dal potere che governa l'universo, un potere su cui il mondo non può intervenire.

«Infatti», pensò, «se tutta l'umanità - ogni uomo, donna e bambino di ogni provenienza e credo - fossero uniti per impedire quest'alba, se tutte le invenzioni diaboliche della forza fisica e delle armi nucleari, dell'odio umano e del controllo ipnotico, fossero scagliati contro di essa, non la toccherebbero nemmeno, tanto meno la fermerebbero, perché il potere che governa l'universo è Dio».

Nei noti versetti iniziali del Vangelo di Giovanni leggiamo : «Nel principio era la Parola, e la Parola era presso Dio, e la Parola era Dio... Tutte le cose sono state fatte per mezzo di lui (la Parola), e senza di lui nessuna delle cose fatte è stata fatta»(1:1, 3). La Parola è l'attività di Dio che si auto-rivela e che, come l'aurora, non può essere ostacolata o fermata.

L'attività intelligente con cui l'Anima rivela la sua vastità, la sua gloria e la sua bellezza è il Cristo. E questa attività intelligente o riflesso è la conoscenza infinita di Dio, per cui Dio, Anima, si riflette in una radiosità e una gloria indicibili. Tutto ciò che la Mente, Dio, conosce e di cui è cosciente è il Cristo, la Sua infinita manifestazione, e questa manifestazione è la Verità. Così nella Scienza della Mente, colui che conosce, l’atto di conoscere e ciò che è conosciuto sono uno nell'essere. Non c'è divisione o separazione tra Dio e la Sua manifestazione.

Il Cristo, quindi, manifesta la conoscenza infinita di Dio — la gloria dell'essere spirituale, la radiosità del potere spirituale. Il Cristo è immediato. Non ha bisogno di tempo per farsi percepire. Il Cristo è sempre presente, sempre attivo, sempre potente, sempre completo. Ciò che il Cristo rivela è se stesso, la perfetta manifestazione di Dio. Così, guarendo i malati e i peccatori, il Cristo dimostra i fatti fondamentali che l'armonia non è mai stata persa, che la discordia non è mai stata reale e che la perfezione non è mai stata compromessa.

Com'è divinamente naturale questa azione del Cristo, questa forza irresistibile dell'Amore divino! Non c'è niente di gravoso, niente di difficile, niente di arduo o faticoso in questo. Così come l'aurora, l'azione del Cristo è inviolabile. Non può essere ribaltata o venire ostacolata dai presunti attacchi del male.

Il profeta Isaia scrisse: «Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce; su coloro che abitavano nel paese dell'ombra della morte si è levata una luce» (9:1). Mary Baker Eddy scrive nel libro di testo della Scienza Cristiana: «I raggi della Verità infinita, concentrati nel punto focale delle idee, portano istantaneamente la luce, mentre mille anni di dottrine umane, ipotesi e vaghe congetture non emanano un simile fulgore» (Scienza e Salute con Chiave delle Scritture, pag. 504).

L'irresistibile Cristo è il potere della Mente. Non c'è guarigione, redenzione, né salvezza se non grazie a questo potere. Guarigione, redenzione e salvezza non si trovano nella materia. Il potere della Mente è il Messia, e la salvezza dipende dalla dimostrazione di Dio in quanto Mente dell'uomo. Il Cristo, Verità, deve essere vissuto e messo in pratica, non teorizzato.

Non c'è liberazione dal senso materiale finché pensiamo di essere fragili e limitati e finché pensiamo di vivere in un grande mondo estraneo, credenza che è densa di paura e senso di impotenza. Uno dei fatti fondamentali della Scienza dell'Anima è che la Mente, o Principio, non è contenuta nella sua idea; al contrario, l'idea è eternamente nella Mente, e la Mente è l'unico e solo Ego. Quindi l'uomo spirituale individuale non è un ego separato e finito, come il senso personale vorrebbe farci credere. Egli esiste per glorificare Dio, e riflette o esprime l'eterna, infinita individualità o Mente, che include in sé ogni espressione di Dio, dalla più piccola alla più grande.

I sensi fisici sono una forma di puro ipnotismo, e sono diametralmente opposti alla verità spirituale. Non riconoscono la totalità della Mente, e di conseguenza non comprendono la natura soggettiva dell'essere. I sensi fisici asseriscono che sei una persona circondata da altre persone che dominano e controllano la tua vita; che vivi come un minuscolo puntino in un mondo immenso al di fuori di te, un mondo di forze e circostanze che non capisci e su cui non hai controllo. Non possiamo inserire la Scienza Cristiana in questo modello o dimostrare il suo Principio infallibile partendo da questa base.

La Scienza Cristiana rivela la totalità della Mente. Ci mostra che le cose non sono come sembrano; che la persona che sta impedendo il nostro progresso, la circostanza che sta devastando la nostra salute, la frustrazione che ci sta derubando della gioia, sono suggestioni mentali aggressive, non condizioni fisiche — suggestioni aggressive che sostengono che Dio non è Tutto e che c'è qualcosa oltre a Lui.

Indipendentemente da quale forma possa assumere l'errore, con la Scienza Cristiana possiamo respingerlo in quanto irreale e illegittimo. Possiamo liquidarlo come una suggestione che non può tentarci perché Dio, la Mente dell'uomo, non la conosce. L'idea di Dio, l'uomo, è incapace di trovare discordia, peccato o limitazioni quanto lo è Dio stesso. Cristo Gesù, nostra Guida e Maestro, lo dimostrò per la salvezza dell’intera umanità.

Il Cristo è la presenza del potere di Dio e il potere della presenza di Dio. Il Cristo non è mai statico. La manifestazione della presenza operante di Dio, che è il Cristo, non cessa mai. Non è mai congestionata; non è mai confusa, oscurata, ostruita; né potrà mai essere ribaltata. Non finisce mai, non lavora mai troppo, non vacilla mai, non si ferma mai. Così l'essere non invecchia mai; non si consuma mai; l'intelligenza non scivola mai nella senilità e nella malattia; l'Amore non si trasforma mai in odio; la Vita non finisce mai con la morte. Il Cristo, che è il potere e l'azione di Dio, è presente in tutte le circostanze, in ogni momento, in tutte le condizioni. Il Cristo è legge in ogni situazione.

Gesù dimostrò che il Cristo è l'individualità spirituale dell'uomo. Mary Baker Eddy scrive: «Gesù era il più alto concetto umano dell'uomo perfetto» (Scienza e Salute, pag. 482). Era il più alto concetto umano del Cristo. È sufficiente studiare a fondo il capitolo intitolato «Glossario» nel libro di testo per capire che i personaggi biblici che vi sono definiti non sono che concetti umani di uomo o idea divina.

Ad esempio, Abramo esemplifica l'attributo cristico della fedeltà; Ascer, speranza e fede. Dan presenta un concetto invertito di uomo, che è magnetismo animale e non ha in sé alcun elemento del Cristo. Gesù è il concetto umano più vero e più alto, quello che più di tutti gli altri presenta il Cristo.

Quindi tutti noi in quanto persone, e tutte le persone che formano il nostro universo - amici, parenti, membri della chiesa, dittatori nel mondo e tutti gli altri - siamo concetti umani dell'uomo reale, il Cristo, concetti sviluppati dalla cosiddetta mente umana. Mentre attraverso la Scienza del Cristo la mente umana si arrende alla Mente divina, il concetto umano migliora fino a scomparire alla fine nella radiosità della somiglianza di Dio. L'individualità e l'identità dell'uomo, essendo interamente spirituali, esistono separatamente dalla materialità e sono sempre intatte e complete.

La credenza mortale suppone che ogni persona sia il risultato di una lunghissima linea genealogica umana e che in lei si perpetuino i tratti e le fragilità di generazioni di antenati. Ma la Scienza Cristiana, attraverso la sua rivelazione del Cristo, ci permette di annullare la sentenza ipnotizzatrice del senso personale, di bandire la schiavitù dell'ereditarietà e di rivendicare la realtà e la regalità del nostro essere nello Spirito.

Gesù si identificava costantemente come il Cristo, il Figlio di Dio. Riconosceva Dio come suo Padre e ripudiava i vincoli della carne. In lui l’ipnotismo di una generazione sensuale si spezzò. Gesù non deviò mai dalla divinità della sua origine. Egli dimostrò la Scienza della creazione. Il suo senso di sé era interamente spirituale. Si definì come disceso dal cielo, pur essendo in cielo (vedi Giov. 3:13), e si sottopose, secondo i sensi materiali, alla crocifissione per dimostrare all'umanità l'eternità della Vita e come sfuggire alla morte. Davanti a Pilato, in quel momento supremo di scherno e di prova, Gesù disse: (Giovanni 19:11) «Tu non avresti alcun potere su di me se non ti fosse dato dall’alto» (Giov. 19:11). Dichiarando la divinità della sua origine, egli dimostrò la divinità del suo destino.

In un passaggio di sublime promessa, Mary Baker Eddy scrive: «La Maria dell'antichità pianse perché si chinò e guardò dentro al sepolcro - cercando la persona, invece del Principio che rivela il Cristo. La Maria di oggi leva gli occhi per trovare il Cristo, lontano dal presunto Cristo crocifisso, verso il Cristo asceso, verso la Verità che "guarisce tutte le tue infermità" e dà dominio su tutta la terra» (The First Church of Christ, Scientist, and Miscellany, pag. 119).

Era il Cristo, l'idea spirituale, che appariva alla coscienza umana come l'uomo Gesù. È il Cristo che appare oggi alla coscienza umana come Scienza. Se desideriamo trovare la nostra individualità e identità, e l'individualità e identità dei nostri cari, non dobbiamo chinarci e guardare nel sepolcro del senso personale. Dobbiamo guardare in alto e lasciare che la Scienza riveli la natura spirituale dell'uomo e dell'universo.

Tutto ciò che è sempre esistito è Dio e il Suo Cristo, Dio e la Sua idea. In realtà non c'è mai stato un concetto umano, perché la mente umana non ha mai proiettato nulla di reale. La Scienza Cristiana ci permette di ribaltare la testimonianza dei sensi materiali in ogni punto e di liberarci dalla schiavitù della materialità.

La crocifissione, la risurrezione e l'ascensione, la nascita, la morte e tutto ciò che sembra accadere tra questi punti appartengono al concetto umano. Il Cristo non è risorto, né è mai asceso. È una presenza eterna e dimora nella Mente di Dio. Il Cristo si trova eternamente al punto della perfezione.

La coscienza non è mai su una croce o in una tomba, né la coscienza spirituale include una croce o una tomba. L'esistenza cosciente della Mente non può essere alterata esattamente come l'alba. Include eternamente solo le cose di Dio, della Vita eterna e dell'Amore eterno. Il trionfo di Gesù sulla morte ci mostra la nostra presente immortalità.

Durante tutto il suo ministero Gesù dimostrò la coesistenza di Dio e dell'uomo. La sua certezza dell'immortalità del Cristo includeva la certezza della preesistenza del Cristo. Sapeva che era impossibile che la Vita avesse mai avuto un inizio. Se la Vita fosse mai iniziata, avrebbe dovuto finire. La continuità dell'esistenza e dell'identità non è mai interrotta dalla nascita o dalla morte, né l'esistenza e l'identità passano attraverso le vicissitudini della cosiddetta vita materiale.

Gesù lo capì. Egli capì che la Vita e l'essere sono al di sopra e al di là di ogni senso finito di esistenza. Sapeva che ogni manifestazione della Vita testimonia l'unico Ego che si esprime, ed è senza tempo, senza età, senza morte, eterno. Dimostrò la Vita nella pienezza della sua gloria. Sapeva che l'unico Spirito, o Anima, include bellezza e varietà di forma, contorno, colore di tutto ciò che lo Spirito, l'Anima, riflette; include il Cristo in tutta la pienezza della sua gloria e del suo splendore.

Per mezzo della purificazione di noi stessi e della crescita spirituale, dobbiamo dimostrare il Cristo come fece il Maestro. Dobbiamo poter dire con Paolo: «Perciò d’ora in avanti noi non conosciamo nessuno secondo la carne; e anche se abbiamo conosciuto Cristo secondo la carne, ora però non lo conosciamo più così» (II Cor. 5:16). Nella radiosità dell'attività di Dio che si rivela come Scienza, dimostriamo il Cristo come la presenza del potere di Dio e il potere della presenza di Dio. Allora l'uomo a somiglianza di Dio risplende.

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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