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Comprendere la falsità della paura

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 2 marzo 2020

Originariamente pubblicato sul numero del 13 marzo 1995 del Christian Science Sentinel


Mi trovavo su un piccolo aeroplano a 1500 mt di altezza e in ascesa. Dal finestrino guardavo il suolo allontanarsi sempre più. “Farfalle?”, mi chiese l’istruttore di paracadutismo. ”Non ancora”, risposi, pensando tra me “né mi aspetto di sentirle!”.

Sebbene fosse il mio primo lancio, ero fiduciosa che non avrei avuto paura perché durante il decollo avevo intuito qualcosa della natura irreale della paura. Un qualunque paracadutista amatoriale che impavido pratica questo sport regolarmente, probabilmente sarà stato nervoso prima del suo primo lancio. Tra il  primo e il centesimo lancio ciò che cambia non è lo sport, ma il suo pensiero riguardo ad esso. Magari all’inizio la sua paura è causata da un preconcetto su questo tipo di attività, e non dall’attività stessa. Una volta concluso il primo lancio, si rende conto che il suo concetto mentale di come il lancio sarebbe stato non era corretto e che in realtà è un’attività gioiosa e divertente da ripetere!

Avevo capito che mi sarei potuta aspettare quella stessa gioia fin dall’inizio. Mary Baker Eddy scrive in Miscellaneous Writings [Scritti Vari]: "L’Amore divino è la nostra speranza, forza e scudo. Non abbiamo nulla da temere quando l’Amore è alla guida del pensiero, ma tutto di cui godere sia in terra che in cielo" (pag.113). Che magnifica promessa! Grazie alla comprensione di queste verità mi divertii durante quella caduta libera armoniosa e calma. Non ci fu neanche il minimo effetto “farfalle”, anzi, atterrai come se mi fossi già lanciata un centinaio di volte.

Magari non tutti sceglieranno di lanciarsi con un paracadute, ma tutti possiamo trovarci a dover affrontare la tentazione ad aver  paura. Può essere subdola come la riluttanza a fare una telefonata o spudorata come la paura opprimente di lasciare casa. Abbiamo il timore di risultare antipatici o di ammalarci?  Ci sentiamo spaventati quando ci viene assegnato un incarico al lavoro o a scuola?

Perché è così importante cercare di dimostrare l’impotenza e la natura totalmente illusoria della paura? Per un motivo: la guarigione della paura è connessa alla guarigione della malattia.

Ma in effetti, cos’è la paura? Non è sempre una congettura che qualcosa di brutto stia per accadere, un “E se…”? Non si riferisce mai al momento presente, piuttosto è focalizzata su un’immaginazione del male nel futuro vicino o lontano. La differenza fra avere paura o non avere paura sta nell’accettare o meno una suggestione mentale irreale, un “e se…”.

Avere paura è come guardare un oggetto posto dietro ad una tenda colorata traslucida. Possiamo essere tentati di pensare che l’oggetto sia del colore della tenda, mentre la tinta appartiene solo alla tenda, non all’oggetto che copre. Se la spostiamo, vediamo l’oggetto come realmente è. Dobbiamo dunque spostare la tenda della paura per vedere la creazione di Dio come realmente è. Nella Bibbia si legge: “Iddio ci ha dato uno spirito non di paura, ma di forza e d’amore e di correzione” (II Tim. 1:7). Questo versetto implica che avere paura è l’opposto di uno spirito di correzione o, in altri termini, della comprensione di ciò che è vero o reale”. Nella Genesi leggiamo che Dio creò l’uomo a sua immagine e somiglianza e che ogni cosa che Egli fece era buona (vedi cap. 1:26, 27, 31). La menzogna secondo cui siamo mortali, soggetti al caso, al destino, all’impossibilità o alla disarmonia di qualsiasi tipo deve cedere alla verità che siamo idee spirituali di Dio, soggette solo al bene. Se dobbiamo affrontare situazioni di fallimento o di malattia, anche allora possiamo sostituire la paura con il riconoscimento della supremazia di Dio, trovando così conforto e guarigione.

Dio è il Principio divino che governa ogni aspetto della vita dell’uomo. L’uomo è la Sua espressione, o idea, e non è mai separato da Lui, nemmeno per un istante. Dio è Amore, e la Bibbia ci assicura: “Nell’amore non c’è paura; anzi, l’amor perfetto caccia via la paura…” (I Giov. 4:18). Questa promessa è valida per qualsiasi attività, che sia estrema come il bungee jumping o di tipo più comune, come realizzare una presentazione di lavoro. Anche la più piccola vittoria sulla paura infondata, porta beneficio all’umanità dimostrando la verità fondamentale che l’uomo è governato esclusivamente dal suo creatore, l’Amore divino.

Poiché l’Amore divino è onnipotente e completamente armonioso, non dobbiamo accettare che la paura sia una parte necessaria della vita. Mary Baker Eddy non accettò mai la paura come qualcosa a cui chinare il capo. La definì “una falsità costituita da sé stessa … tenebra, nullità”, senza “alcun diritto di esistere” (vedi Retrospezione e introspezione, pag. 61). Possediamo il diritto che Dio ci ha dato di partecipare ad ogni attività giusta senza paura. Non dobbiamo temere di farci male, di non avere le capacità necessarie, o di essere condannati dagli altri. Anche quando ci sembra di essere proprio in mezzo a circostanze pericolose o difficili, possiamo affidarci senza pericolo all’onnipresenza di Dio, il bene, e in questo modo trovare gioia e armonia proprio qui, proprio ora.

Questo non significa che le nostre azioni debbano essere imprudenti  o sconsiderate. Significa invece che la nostra vita è diretta da Dio in ogni momento, e questa guida diventa evidente tramite il senso spirituale, quando ascoltiamo la saggezza divina al di sopra del clamore dei sensi materiali. Nessuna attività dovrebbe essere intrapresa per volontà umana o alla “ricerca di emozioni”, ma piuttosto dovrebbe provenire dall’ascolto e dall’obbedienza alle direttive del Principio divino, Amore. Se le nostre azioni sono in sintonia con il Principio, siamo liberi dalla paura.

Perché è così importante cercare di dimostrare l’impotenza e la natura totalmente illusoria della paura? Per un motivo: la guarigione della paura è connessa alla guarigione della malattia. Gesù Cristo diceva a coloro che si recavano da lui per essere guariti: “non temere” e “rallegrati”. Mary Baker Eddy, che spiegò il Principio delle verità insegnate da Gesù, ci dice nel libro di testo della Scienza Cristiana, Scienza e Salute, che la malattia è in realtà paura manifestata sul corpo (vedi pag. 493:25-26). Dichiara inoltre: “La paura, che è un elemento di ogni malattia, dev’essere scacciata per far pendere la bilancia dalla parte di Dio. Scacciare il male e la paura permette alla verità di avere la preponderanza sull’errore” (ibid., p. 392:7).

Può sembrare più facile essere compiacenti che affrontare le false credenze e le limitazioni che dobbiamo affrontare quotidianamente, ma è ciò che ci viene richiesto se vogliamo progredire spiritualmente e aiutare gli altri.

In realtà l’uomo è l’immagine e somiglianza di Dio, Principio divino, che possiede il dominio su tutta la terra. Perciò possiamo pretenderei e dimostrare l’armonia nella nostra vita, liberi da quel falso senso chiamato paura.

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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