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Mettere in pratica la guarigione ogni giorno

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 13 settembre 2019

Originariamente pubblicato sul numero di giugno 2019 de The Christian Science Journal


Se si studia matematica, è logico applicare ogni giorno le lezioni apprese nella risoluzione dei problemi. Persino un bambino che ha appena imparato che 2+2=4 è entusiasta di trovare quante più opportunità possibili per applicare questa nuova conoscenza. Questo significa mettere in pratica ciò che abbiamo appreso. Non vuol dire metterlo in pratica per vedere se 2+2=4, o se la regola funziona per te. Piuttosto, le regole della matematica, che sono sempre in funzione, vengono applicate perché utili, e il reiterare dell’esperienza dove questa idea viene dimostrata rafforza la comprensione della correttezza della regola.

Lo stesso approccio è necessario per imparare la Scienza del cristianesimo, la Scienza dell’amore vivente e capire l’onnipresenza della legge di Dio. Per comprendere veramente questa Scienza, bisogna far uso delle leggi apprese attraverso lo studio della Bibbia e degli Scritti di Mary Baker Eddy, applicandole nella vita di tutti i giorni.

Una chiave per progredire in questa Scienza è trattare ogni cosa partendo dal contesto della nostra pratica individuale della Scienza Cristiana. Per definizione, i practitioner sono persone che praticano ciò che sanno, applicando le loro conoscenze con costanza. In ogni campo di lavoro, l’applicazione regolare delle idee studiate è un elemento chiave per il progresso. Se i dettagli più piccoli vengono trascurati in quanto insignificanti, sarebbe come non applicare con precisione le leggi matematiche al nostro conto in banca quando l'importo in questione è piccolo. O al contrario, non approfondire questa Scienza divina perché qualcosa sembra troppo grande, è come congelare e non applicare la matematica perché l’importo in questione sembra troppo grande. Acconsentire a considerare la legge spirituale e i fatti spirituali in ogni situazione è come essere disposti ad applicare la matematica che si conosce in ogni circostanza. Ci sono practitioner della Scienza Cristiana che lavorano a tempo pieno per aiutare gli altri ad applicare questa Scienza e, quando viene loro richiesto, per offrire un trattamento in preghiera che porta alla guarigione; tuttavia tutti coloro che studiano la Scienza dell’essere, idealmente la stanno mettendo in pratica per se stessi e a beneficio del mondo. A tutti gli studenti della Scienza Cristiana viene richiesto quotidianamente di osservare le scene che si svolgono davanti a loro da un punto di vista spiritualmente scientifico. Per esempio, molti di noi, una volta o l’altra, hanno visto per strada, guidatori aggressivi, e hanno pensato quanto fossero sconsiderati e presi dalle loro cose. Che tentazione affidarsi a questa opinione così comunemente diffusa.

In quei momenti la pratica della Scienza del cristianesimo richiede che ci si ponga la domanda se vogliamo pensare che qualcuno possa essere separato da Dio, capace di essere egoista o semplicemente troppo di fretta, o se, invece, vogliamo prendere posizione basandoci sull’autorità della legge di Dio che afferma che la vera identità di tutti i figli di Dio è spirituale e buona. Riusciamo a mantenere, anche in mezzo al traffico, quella posizione mentale secondo cui l’uomo, la vera espressione della natura di Dio, è la dimostrazione effettiva dell’Amore divino e secondo cui all’Amore non può essere negata la “sua manifestazione o oggetto”, come scrive Mary Baker Eddy? L’intera frase dice: “Questa è la dottrina della Scienza Cristiana: che l’Amor divino non può essere privato della sua manifestazione, o oggetto; che la gioia non può essere tramutata in dolore, poiché il dolore non ha dominio sulla gioia; che il bene non può mai produrre il male; e che la materia non può mai produrre la mente, né la vita risultare in morte” (Scienza e Salute con Chiave delle Scritture, pag. 304).

È ovvio che spesso non sapremo il risultato ottenuto grazie alla posizione mentale che manteniamo nel corso della giornata a favore della natura di ognuno in quanto derivata da Dio. Eppure, quando assumiamo questa posizione, come minimo, noi veniamo cambiati grazie a questo atto d’amore, e questo cambia il clima mentale della nostra giornata, offrendoci ulteriori occasioni di ribaltare le cose spiacevoli che ci troviamo ad affrontare con risultati tangibili. È questione di coerenza! Di nuovo, è come fare i conti correttamente ogni volta, senza scegliere quando farli e quando no. La matematica è invariabile, e lo stesso vale per la Scienza divina dell’essere.

Talvolta ci ritroviamo in situazioni in cui la gente ci racconta le proprie preoccupazioni; altre volte invece sembra di sentirsi di fronte a qualcosa da cui vorremmo solo fuggire. Tuttavia è utile ricordare che spesso le persone raccontano i propri problemi perché vogliono liberarsene; desiderano veramente essere liberi da ciò che li affligge. Magari stanno semplicemente rispondendo al desiderio mentale di una persona di vederli come Dio li vede. Il nostro pensiero agisce come una porta aperta, invitandoli ad unirsi a noi nell’intravedere qualche barlume del Cristo, che è la prova dell’immenso essere di Dio.

Invece di sottometterci alla storia umana, possiamo prendere posizione dentro di noi in favore della verità spirituale e scientifica.

Invece di sottometterci alla storia umana, possiamo prendere posizione dentro di noi in favore della verità spirituale e scientifica, stabilendo, riconoscendo e cedendo alla realtà divina. Non si tratta di una guerra del bene contro il male, ma dell’umile riconoscimento che Dio si esprime sempre, già ora, e continua ad esprimere noi come Sua creazione. Quando mettiamo veramente in pratica questa Scienza, gli altri sono attratti da noi. Non fu questo l’esempio che Gesù ci mostrò? Egli disse: “e io, quando sarò innalzato dalla terra, trarrò tutti a me” (Giov. 12:32). Quando il pensiero viene attirato verso una visione più elevata dell'identità innata dell'uomo, allora gli altri sono attratti da quella persona, o meglio, dall'amore di Dio che questa esprime e la Scienza divina rivela la comprensione necessaria per liberare l’umanità da tutto ciò che ostacolerebbe il suo cuore naturalmente ricettivo. Chiunque desideri mettere in pratica questa Scienza può stare dalla parte di Dio e pensare partendo da Dio, in ogni momento della giornata. Magari non si pronuncia nemmeno una parola, ma ciò che si pensa è estremamente importante per il benessere del prossimo, del mondo e il proprio.

Molti anni fa mi trovai a conversare intimamente con una nuova vicina che si era fermata a chiacchierare mentre ero in giardino a lavorare. Mi raccontò dei molti problemi fisici della figlia, ma nonostante questo, mi sentii piena di un senso amorevole per l'innata completezza dell'uomo, dovuto al fatto che mi stavo sforzando di vedere costantemente la creazione di Dio. L’unica frase che dissi fu espressa con tanta tenerezza: “Sua figlia è già completa sotto ogni punto di vista” – e lo pensavo veramente! Questa giovane mamma fu molto felice della mia risposta e mi disse: “Grazie! Anche io la vedo così!”

Da quel che poi mi fu riferito, in seguito a quella conversazione, ebbero luogo cambiamenti fisici notevoli che lasciarono la bambina completamente libera da alcuni dei problemi di salute di cui soffriva, uno dei quali diagnosticato come fatale. Entrambi i genitori furono profondamente toccati dall'idea liberatrice della completezza della figlia, e furono felicissimi delle prove fisiche che vi corrisposero. Inoltre, la famiglia non solo riconobbe l’eliminazione di questi problemi, ma disse anche che i medici curanti erano rimasti sorpresi dalle differenze che si notavano nelle lastre, di cui la famiglia conserva una copia. Da allora questa giovane donna ha partecipato a gare di nuoto per molti anni come parte del programma Special Olympics, aprendosi la strada per le competizioni in tutto lo Stato dove risiede; si è laureata in un programma universitario speciale e lavora part time. 

È compito di colui che pratica questa Scienza avvolgere il prossimo tra le braccia ispirate dell’amore e pregare per vedere ogni persona come Dio la vede. Mary Baker Eddy scrive in Scienza e Salute: “La grande verità nella Scienza dell’essere, che l’uomo reale era, è, e sempre sarà perfetto, è inconfutabile; poiché se l’uomo è l’immagine, il riflesso, di Dio, egli non è né invertito né sovvertito, ma è retto e simile a Dio” (pag. 200).

Un fatto assoluto, come presentato nella Scienza Cristiana, è che la vera natura di ogni persona è sempre e solo bene puro. La nostra preghiera che si ispira a questa idea non è un tentativo di modificare l’altro. Piuttosto, la Scienza divina ci permette di testimoniare ciò che sta avvenendo realmente (ciò che Dio conosce), invece di una qualsiasi prova materiale che si svolge davanti a noi. Quando accettiamo di prendere posizione per la Verità divina in questo modo, otteniamo la vittoria giusta. In realtà esiste solo Dio, che include come Egli si esprime. Quanta saggezza c’è nel prendere costantemente una posizione mentale a favore di questo punto fondamentale della metafisica divina in ogni circostanza. Percepire profondamente questa verità scientifica, con tutta l’autorità di Dio a sostegno della tua convinzione, significa prendersi cura del proprio pensiero con la preghiera, e quando l’amore di Dio viene riflesso in questo modo, raggiunge e benedice in lungo e in largo.

L’imparare ad affrontare tutto ciò che accade durante la giornata dal punto di vista della mia pratica di questa Scienza, mi ha fatto crescere molto spiritualmente. Niente di ciò che accade durante la giornata è troppo piccolo o troppo grande per beneficiare della nostra testimonianza della luce di Cristo, espressione eterna e completa di Dio stesso, che brilla su di essa. E fare ciò è puro amore per noi stessi e per tutti. Quando la stessa Mary Baker Eddy studiò questa Scienza, trovò che una sua costante messa in pratica fosse un imperativo. Essa scrive: “È possibile — anzi, è dovere e privilegio di ogni bambino, uomo e donna — seguire in qualche misura l’esempio del Maestro con la dimostrazione della Verità e della Vita, della salute e della santità” (Scienza e Salute, pag. 37).

Ogni singolo giorno, più volte nel corso della giornata, a ognuno di noi viene chiesto di dare il nostro consenso ad una prospettiva di guarigione. Ogni volta che la nostra attenzione cattura un'informazione che non possiamo far risalire all'Amore divino, è in realtà una chiamata mentale alla nostra pratica di guarigione della Scienza del bene. È certamente un privilegio rispondere alla chiamata con amore — riconoscere i fatti spirituali della creazione e tenerli al centro del pensiero con gioia. E possiamo riconoscere, oltre che aspettarci, risultati di guarigione.

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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