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Fare la propria parte per ridurre la tossicità della politica

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 14 agosto 2019

Questo articolo è stato originariamente pubblicato online per il Christian Science Sentinel il 31 ottobre 2018.


Quando si parla di politica nel mondo, di certo questa sembra un’epoca velenosa: dalle liti senza fine nel Regno Unito fra sostenitori della Brexit (che vogliono lasciare l’Unione Europea) e coloro che vogliono rimanere, ai punti di vista polarizzati tra i partiti di maggioranza negli Stati Uniti su cosa fare in America, alle divisioni causate da opinioni opposte su come debbano essere trattati i migranti in Italia .

Spesso sembra che provare rabbia o doverla affrontare sia il prezzo da pagare per tenersi informati e impegnarsi. Allora potremmo chiederci: “Come posso tenere a bada la rabbia pur continuando ad occuparmi delle questioni che contano?”.

Per me, il punto di partenza è stato quello di chiedermi cosa penso di coloro che sono saldamente ancorati a posizioni che non condivido. A questo proposito, un commento espresso dall’ex Ambasciatrice degli USA presso le Nazioni Unite mentre lasciava il suo incarico mi ha fatto riflettere. Durante una cena di beneficenza a New York City, Nikki Haley ha detto: “Nella nostra velenosa vita politica ho sentito persone di entrambe le parti definire i propri avversari nemici o il male… Abbiamo importanti differenze politiche qui da noi, ma i nostri avversari non sono il male, sono solo i nostri avversari” (CNN.com, “Nikki Haley: ‘Our opponents are not evil, they’re just our opponents’,” 19 ottobre 2018).

Proseguendo sulla stessa linea di ragionamento, esiste un modo spirituale di percepire gli altri che ci rende impossibile considerare chiunque, politici compresi, dei veri nemici. In questo modo di percepire ci rendiamo conto che qualsiasi qualità negativa possiamo aver associato alle persone, non è né immutabile, né veramente parte di loro. A prescindere da come conosciamo qualcuno, se di persona o tramite i media, il fatto spirituale è che ogni persona è in realtà spirituale e creata da Dio, che è la fonte di tutto il bene. Siamo tutti stati creati per esprimere la natura divina, perché siamo il riflesso spirituale di Dio stesso.

Poiché ciò che veramente esiste è l’uomo come riflesso spirituale di Dio, tutto ciò che non esemplifica questa identità, persino in coloro che potremmo essere tentati di temere o di odiare, non è ciò che essi sono veramente in quanto figli e figlie di Dio. Allo stesso modo, nemmeno l’idea di noi stessi come persone inclini a lasciarsi provocare, irritare o persino a odiare un’altra persona, costituisce la percezione corretta di ciò che noi stessi siamo.

Questo non significa ignorare, giustificare o arrenderci a comportamenti sbagliati. Significa contrastare il fatto che la paura di essere vittime di eventi al di fuori del nostro controllo sia il subdolo sussurro di quella che potremmo definire la più ingannevole causa manipolatrice, ovvero la mentalità che percepisce la vita e la mente come materiali ed inclini al male tanto quanto al bene.

Nella Bibbia questa mentalità viene chiamata mente carnale e ogni suo suggerimento per cui il male è più potente del bene non può che essere “fuorviante”,  perché le Scritture ci assicurano che “Dio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco, era molto buono” (Genesi 1:31). Invece di accettare il falso punto di vista della mente carnale, possiamo pregare per vedere la presenza e il potere ininterrotti del bene, ovvero ciò che Dio vede sempre. Così facendo, cominciamo a capire che il male non possiede veramente il potere che sembra avere.

Ottenere una visione più spirituale disinnesta la paura risvegliando i nostri pensieri a testimoniare il bene già a portata di mano.

L’ho capito quando ebbi a che fare con una persona le cui azioni mi avevano turbato al punto che, considerarla una creazione di Dio – creata per glorificare la bontà di Dio – sembrava troppo difficile. Tuttavia persistetti nella preghiera, basandomi su un’osservazione fondamentale per gli insegnamenti della Scienza Cristiana riguardo a Gesù Cristo: In Scienza e Salute con Chiave delle Scritture, Mary Baker Eddy scrive: “Gesù vedeva nella Scienza l’uomo perfetto, che a lui appariva proprio dove i mortali vedono l’uomo mortale peccatore” (pag. 476–477).

Attraverso le straordinarie guarigioni che compì negli altri sia della malattia che del peccato, Gesù dimostrò il bene che si può compiere insistendo sulla vera concezione degli uomini e delle donne come espressioni di Dio. Mentre, con umiltà, cercavo di metterlo in pratica, la mia paura e il risentimento nei confronti dell’uomo che mi aveva turbato finalmente diminuirono, e presto la situazione si risolse del tutto.

Non possiamo adottare questo approccio anche nel campo politico? Piuttosto che lasciarci trascinare nell’atmosfera mentale tossica di odio verso un candidato le cui parole e azioni sembrano indurci a reagire in quel modo, possiamo contribuire a guarire l’atmosfera. Possiamo fermarci e pregare, e nella preghiera possiamo identificare tutto ciò che ci vorrebbe convincere dell’esistenza di un uomo o di una donna non spirituali, e contrastare la nostra accettazione di quella falsa convinzione materiale. Questo non significa evitare le situazioni difficili. Raggiungere un punto di vista più spirituale disinnesca la paura risvegliando i nostri pensieri a testimoniare il bene già a portata di mano e ad avere la fiducia che sarà sempre così. Ci aiuta a sostenere l'equilibrio mentale e la stabilità grazie a cui possiamo pregare con ispirazione per favorire l'emergere di idee che soddisfino i bisogni dell'umanità e alimenta il coraggio necessario per intraprendere qualsiasi azione pratica che ci sentiamo divinamente ispirati a portare avanti.

Che alle elezioni sosteniamo il candidato vincente o quello perdente (in qualsiasi luogo al mondo ci troviamo, e indipendentemente da quanto sembri esserci in gioco), possiamo persistere nel nostro impegno a percepire ciascuno in base al punto di vista spirituale. In questo modo le nostre parole e le nostre azioni staranno dalla parte dell’esemplificazione della legge della bontà di Dio e rappresenteranno una presa di posizione contro la diffusione delle divisioni, dell’odio e della paura.

Tony Lobl
Redattore editoriale

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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