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LA LEGGE DIVINA DI AGGIUSTAMENTO

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 31 ottobre 2022

Originariamente pubblicato sul numero di gennaio 1916 de The Christian Science Journal


L’uomo vive per decreto divino. Egli è creato, governato, sostenuto e controllato in accordo con la legge di Dio. Legge significa o implica una regola che è stabilita e mantenuta dal potere; ciò che ha permanenza e stabilità; ciò che è immutabile, inflessibile e continuo – «lo stesso ieri, oggi e in eterno» (Ebrei 13:8).

L’efficienza della legge sta interamente nel potere che la impone. Una legge (cosiddetta) che non ha il potere d’imporsi non è legge e non ha alcun rapporto con la legge. Dio è l’unico creatore, l’unico legislatore. «Tutte le cose sono state fatte per mezzo di lui, e senza di lui nessuna delle cose fatte è stata fatta» (Giov. 1:3). Tutto il potere, tutta l’azione, tutta l’intelligenza, tutta la vita e tutto il governo nell’universo appartengono a Dio e sono sempre appartenuti a Lui. Egli è il Governatore Supremo e non divide il Suo potere con altri.

Paolo disse: «La legge dello Spirito della vita in Cristo Gesù mi ha liberato dalla legge del peccato e della morte» (Romani 8:2). Così pure sappiamo che «la legge dello Spirito della vita» ci libera «dalla legge del peccato e della morte». Perché? Perché tutto il potere che esiste è dalla parte della legge della Vita, e ciò che si oppone a questa legge della Vita non è affatto legge; è soltanto una credenza. In altre parole, ogni legge di Dio ha dietro di sé il potere infinito per essere messa in vigore, mentre la cosiddetta legge del peccato e della morte non ha fondamento, non ha niente dietro di sé su cui fare affidamento.

Quando dichiariamo con comprensione che la legge di Dio è presente ed è operante, abbiamo invocato o messo in azione l’intera legge e il potere di Dio. Abbiamo dichiarato la verità, la verità di Dio – e abbiamo dichiarato che la verità di Dio è legge di annientamento, cancellazione ed eliminazione di tutto ciò che è dissimile da Lui. Quando abbiamo dichiarato ed applicato questa verità, come viene insegnata nella Scienza Cristiana, a qualsiasi credenza discordante che dovessimo affrontare, abbiamo fatto tutto ciò che possiamo fare e tutto ciò che è necessario fare nella distruzione di qualsiasi manifestazione dell’errore che mai abbia preteso di esistere. L’errore, che non ha posto nella Mente divina, pretende di esistere nel pensiero umano. Quando lo abbiamo eliminato dal pensiero umano lo abbiamo scacciato dal solo posto in cui ha sempre preteso di avere un punto d’appoggio, e da quel momento diventa nulla per noi.

Vi è una legge di Dio che si può applicare a qualsiasi fase concepibile dell’esperienza umana, e al pensiero mortale non può presentarsi alcuna situazione o condizione che abbia la possibilità di esistere fuori dall’influenza diretta di questa legge infinita. L’effetto dell’operazione della legge è sempre di correggere e governare, di armonizzare e aggiustare. Tutto ciò che è fuori ordine o discordante non può avere un proprio Principio come base, ma deve venir posto sotto il governo diretto di Dio attraverso ciò che si può chiamare legge divina di aggiustamento. Noi non siamo responsabili dell’adempimento di questa legge. Infatti non possiamo fare nulla in nessun modo per aumentare, stimolare o intensificare l’azione o l’operazione della Mente divina, poiché essa è costantemente presente, sempre operante e non cessa mai di asserire e dichiarare se stessa quando ci si volge ad essa in modo giusto. Tutto ciò che dobbiamo fare è di collegare scientificamente questa legge di aggiustamento col nostro problema non risolto, e quando abbiamo fatto questo abbiamo adempiuto pienamente il nostro dovere. Qualcuno può dire: «Come può la legge di Dio, operando mentalmente, influire sul mio problema, che è fisico?» Ciò si capisce facilmente quando ci si rende conto che il problema non è fisico, ma è mentale. In primo luogo dobbiamo sapere che tutto è Mente e che non vi è materia, e così escludere dal pensiero il senso materiale nocivo.

La definizione originale della parola inglese «disease» in italiano «malattia», è: mancanza di agio – disagio, imbarazzo, irrequietezza, irritazione, danno. «La malattia», dice Mary Baker Eddy, Scopritrice e Fondatrice della Scienza Cristiana, «è un’immagine esternata del pensiero. Lo stato mentale viene definito stato materiale. Tutto ciò che la mente mortale nutre in sé come stato fisico viene proiettato sul corpo» (Scienza e Salute con Chiave delle Scritture, pag. 411). Questo si applica anche al calore, al freddo, alla fame, alla povertà o a qualsiasi forma di discordanza: tutte cose mentali, benché la mente mortale le consideri come stati materiali. Si può quindi vedere facilmente come la legge di Dio, che è mentale, possa essere applicata per risolvere un problema fisico.

In realtà il problema non è fisico, ma puramente mentale, ed è il risultato diretto di qualche pensiero intrattenuto nella mente mortale. Se un uomo stesse annegando in mezzo all’oceano, apparentemente senza alcun aiuto umano, vi è una legge di Dio che, quando viene chiamata in azione giustamente, lo metterebbe in salvo. Il lettore ha forse dei dubbi? Allora egli deve credere possibile che l’uomo si trovi in una situazione in cui Dio non può aiutarlo. Se uno si trovasse in un edificio in fiamme oppure in un incidente ferroviario, o se si trovasse nella fossa dei leoni, vi è una legge di Dio che potrebbe immediatamente aggiustare le evidenti circostanze materiali in modo da condurlo alla completa liberazione.

Non è necessario che noi conosciamo in ogni caso individuale ciò che questa legge di Dio è esattamente, né come opererà, e il tentativo di investigare il perché e il come potrebbe solo servire a interferire con il suo operare e a ostacolarne la dimostrazione. Qualsiasi paura da parte nostra, causata dal fatto che la Mente divina non conosce le nostre difficoltà, o che la saggezza infinita manca dell’intelligenza necessaria per provvedere un soccorso, dovrebbe essere subito scacciata dal pensiero. A pagina 62 di Scienza e Salute leggiamo: «La Mente divina, che forma il boccio e il fiore, avrà cura del corpo umano, proprio come riveste il giglio; ma che nessun mortale interferisca col governo di Dio frapponendovi le leggi di concetti umani erronei». Il guaio è che generalmente vogliamo sapere proprio come Dio ci aiuterà e anche quando avremo dei buoni risultati; allora giudicheremo tutta la situazione e decideremo se siamo pronti o no ad affidare il nostro caso alle Sue mani.

Vediamo, allora, dove opera la legge divina di aggiustamento. Dio non ha bisogno di essere aggiustato. Il solo posto in cui vi è una qualsiasi richiesta di aggiustamento è nella consapevolezza umana; ma a meno che la consapevolezza umana non faccia appello alla legge divina, a meno che non sia disposta e pronta ad abbandonare il proprio senso di volontà umana e cessare di fare progetti umani, mettere da parte l’orgoglio, l’ambizione e la vanità, non vi è posto in cui la legge di aggiustamento di Dio possa operare.

Quando nella nostra impotenza giungiamo al punto in cui ci rendiamo conto di essere incapaci di fare qualsiasi cosa da noi stessi, allora chiediamo a Dio di aiutarci; quando siamo pronti a mostrare la nostra volontà di abbandonare i nostri progetti, le nostre opinioni, il nostro senso di ciò che dovrebbe essere fatto in queste circostanze e non abbiamo paura delle conseguenze – allora la legge di Dio prenderà possesso dell’intera situazione e la governerà. Tuttavia non possiamo aspettarci che questa legge operi a nostro favore se noi indugiamo in idee preconcette sul come questo lavoro dovrebbe venir compiuto. Dobbiamo abbandonare completamente la nostra opinione sulle cose e dire: «Non sia fatta la mia volontà, ma la tua» (Luca 22:42). Se questo passo viene fatto con sicurezza e con la piena fiducia che Dio è capace di prendersi cura di ogni circostanza, allora nessun potere sulla terra potrà impedire l’aggiustamento naturale, giusto e legittimo di tutte le condizioni discordanti.

Questa legge di aggiustamento è la legge universale dell’Amore, che dispensa le sue benedizioni ugualmente a tutti. Non prende a uno per dare ad un altro. Non oppone rifiuto sotto nessuna circostanza, ma è pronta e attende di operare appena le viene fatto l’invito e la volontà umana viene messa da parte. «Tutto ciò che mantiene il pensiero umano in linea con l’amore altruista», dice la nostra Leader, «riceve direttamente il potere divino» (Scienza e Salute, pag. 192). Quando raggiungiamo il punto in cui con sicurezza e fiducia possiamo lasciare ogni cosa alla sistemazione della legge divina di aggiustamento, questa ci libera immediatamente da tutto il senso di responsabilità personale, elimina ansietà e paura, e porta conforto e la sicurezza della sollecitudine protettrice di Dio.

Il senso più soddisfacente e consolante di pace e gioia è sempre il risultato della nostra buona volontà di permettere a Dio di controllare per noi ogni situazione mediante la Sua legge di aggiustamento. Quando comprendiamo che la Mente infinita è il Governatore dell’universo, che ogni idea di Dio è eternamente nel proprio posto, che nessuna condizione o circostanza può sorgere per cui uno sbaglio possa trovare dimora nel piano di Dio, allora abbiamo la sicurezza completa che Dio è capace di aggiustare ogni cosa come deve essere. Il fatto è che tutte le cose sono già nel loro giusto posto, che nessuna interferenza o mancanza di aggiustamento può veramente accadere. È solo per il senso umano non illuminato che può esservi qualcosa come la discordanza. L’universo di Dio è sempre in perfetto aggiustamento, e tutte le sue idee lavorano perennemente insieme in perfetta armonia.

Quando saremo disposti ad abbandonare il nostro senso spaventato ed incerto delle cose e lasciare che la Mente divina governi, allora e solo allora, vedremo che «tutte le cose cooperano al bene per coloro che amano Dio» (Romani 8:28). La discordanza che sembra regnare è solo ciò che la mente mortale crede, sia malattia, disagio, molestia o disturbo di qualsiasi genere. Quando siamo disposti a rinunciare alle nostre attuali opinioni, anche se possiamo credere di essere noi dalla parte della ragione e l’altro dalla parte del torto, non soffriremo per aver scartato le nostre opinioni umane, ma constateremo piuttosto che la legge di Dio è pronta e attiva nel giusto aggiustamento di ogni cosa implicata. Qualche volta può sembrare difficile, quando ci sentiamo oppressi o raggirati, cessare di resistere, ma se avessimo sufficiente fede nel potere della Verità di aggiustare ogni cosa, dovremmo essere contenti dell’opportunità di abbandonare le nostre pretese e dovremmo porre la nostra fiducia nella saggezza infinita, che aggiusterà ogni cosa secondo la propria legge infallibile. Non vi è insuccesso nella Mente divina. Dio non è mai sconfitto, e quelli che stanno con Lui riceveranno sempre i benefici di una vittoria sull’errore.

Che cosa dobbiamo fare allora quando ci troviamo coinvolti in una controversia, in una disputa o in una situazione sgradevole? Che cosa dobbiamo fare quando siamo attaccati e diffamati, calunniati o insultati? Dovremmo tentare di rendere ad altri la stessa cosa che è stata fatta a noi? Questo non sarebbe fare appello alla legge divina di aggiustamento. Finché tentiamo di risolvere noi stessi le difficoltà, interferiamo con l’azione della legge di Dio. Sotto circostanze di questo genere non ci servirebbe a nulla rispondere con la lotta. Noi mostriamo semplicemente la nostra debolezza umana quando prendiamo la questione nelle nostre mani e proviamo a punire i nostri nemici o a districarci mediante una virtù nostra.

Quando sembrano esservi due modi per risolvere un problema negli affari o in qualsiasi altra sfera di azione, e decidiamo per il modo che sembra migliore, come possiamo sapere, quando ci sono tante discussioni contro questo modo, se la decisione è basata sulla Verità o sull’errore? Ecco una questione che può essere decisa solo per mezzo della dimostrazione della legge divina di aggiustamento. Ci sono momenti in cui la saggezza umana è inadeguata a dirci proprio ciò che è giusto fare. In tali circostanze dovremmo pregare umilmente per avere la guida divina e poi scegliere ciò che sembra essere in accordo col nostro più elevato senso di giustizia, sapendo che la legge divina di aggiustamento regola e governa tutte le cose; e anche se scegliamo il modo sbagliato, noi quali Scientisti Cristiani abbiamo il diritto di sapere che Dio non ci permetterà di continuare a fare uno sbaglio, ma ci mostrerà la via giusta e ci obbligherà a camminare in essa.

Quando abbiamo raggiunto il punto in cui siamo pronti a fare ciò che ci sembra la cosa migliore e poi lasciare il problema a Dio, sapendo che Egli aggiusterà ogni cosa secondo la Sua legge immutabile, possiamo allora ritirarci completamente dal problema, abbandonare tutto il senso di responsabilità e sentirci sicuri nella conoscenza del fatto che Dio corregge e governa tutte le cose rettamente. Tutto quel che dobbiamo sempre fare è ciò che è piacevole alla vista di Dio, che si conforma alle richieste divine. Se si parla male del bene che fate, questo non influisce in alcun modo sulla situazione, perché Dio non ci ritiene responsabili dell’azione degli altri. La nostra responsabilità cessa quando abbiamo accondisceso alle richieste del bene, e a questo punto possiamo permetterci di ritirarci dal problema. Non importa quale sia il rischio o ciò che è in gioco, se riusciamo a toglierci di mezzo possiamo allora dire con le parole del profeta: «la battaglia non è vostra, ma di Dio… prendete posizione, state fermi e vedrete la liberazione dell’Eterno, che è con voi» (II Cronache 20:15, 17).

Non possiamo sperare di elaborare questo senso umano di esistenza senza fare sbagli. Possiamo farne molti, ma da tutti possiamo trarre profitto. Siamo liberi di cambiare la nostra credenza sulle cose tutte le volte che abbiamo una nuova luce. Non dovremmo permettere alla nostra vanità di imporci di aderire a una proposta semplicemente perché abbiamo preso posizione per essa. Dovremmo essere pronti ad abbandonare le nostre precedenti opinioni e cambiare il nostro pensiero su qualsiasi soggetto tutte le volte che la saggezza ci illumina.

Gli Scientisti Cristiani sono qualche volta accusati di essere mutevoli. Che cosa importa se lo sono, dal momento che è sempre Dio che li muta? Uno Scientista Cristiano è forse meno Scientista perché cambia il proprio pensiero? Forse che un generale è meno adatto a guidare il suo esercito perché nell’ardore della battaglia cambia la sua tattica sotto la guida della saggezza? Un senso troppo deciso di portare a termine un piano prestabilito è con maggior probabilità l’elevazione al trono della volontà umana erronea.

Gli Scientisti Cristiani sono sempre pronti a rispondere ad ogni appello, armati ed equipaggiati per ascoltare ogni richiamo della saggezza, sono sempre pronti e disposti ad abbandonare vedute od opinioni personali e a permettere che sia in loro quella Mente «che è stata in Cristo Gesù» (Filippesi 2:5).

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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