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Mi merito di guarire?

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 6 settembre 2018

Originariamente pubblicato sul numero di giugno 2018 de The Christian Science Journal


Spesso, mentre pregavo, mi sono trovato in difficoltà se la guarigione non avveniva rapidamente. Talvolta arrivavo al punto di sentirmi frustrato, scoraggiato, o persino irritato. Non è che avessi messo in dubbio la Scienza Cristiana, ma desideravo risolvere i miei problemi in modo più definitivo, trovando soluzioni spirituali tramite la Scienza Cristiana – volevo capire come pregare più efficacemente. 

Alcune delle risposte le ho trovate grazie ad una guarigione avuta in occasione del mio primo lavoro. Dato che all’epoca le miei entrate erano ristrette fui molto felice quando il mio datore di lavoro mi diede una promozione promettendomi un aumento di stipendio! Aprivo ogni busta paga con l’aspettativa di vedere formalizzato l’introito addizionale, ma passarono settimane senza che nulla accadesse. Il mio iniziale entusiasmo si trasformò in nervosa impazienza e atteggiamento critico, intervallati da molte preghiere. 

Chiesi spiegazioni sul ritardo all’assistente del mio capo, e lei mi rispose: “Dice di non aver avuto tempo di inviare i tuoi documenti”, aggiungendo poi sottovoce che era però riuscito a formalizzare il suo avanzamento personale con relativo aumento di stipendio. 

Con il prolungarsi dell’attesa, iniziai a farmi sempre più domande: “Cosa sto facendo di sbagliato? Sto pregando sinceramente, pensai, riconoscendo che è Dio che governa la mia vita, e non un’altra persona, in questo caso il mio datore di lavoro. Mi aspettavo che le mie preghiere risultassero nell’atteso aumento. Più o meno nello stesso periodo (separatamente da questa questione) io e mia moglie decidemmo di trasferirci. Rassegnai quindi le mie dimissioni nel corso dello stesso anno, chiedendomi, pessimisticamente, se avrei finito con l’andarmene prima di ottenere l’effettiva promozione. 

Un giorno, mentre passeggiavo all’aperto durante la pausa pranzo, mi rivolsi a Dio per ottenere delle risposte. Ricordo ancora il pensiero che mi venne in mente: “Qui c’è qualcosa che non va! Sto accettando che due situazioni opposte siano entrambe vere. Da una parte prego per riconoscere che Dio mi governa veramente, dall’altra mi sono convinto che il mio superiore non stia onorando il suo impegno. Ovviamente non possono essere vere entrambe le cose: o è vera l’una, oppure l’altra. Ma quale? Sono governato da Dio o da una persona imperfetta?”

Questo risveglio, ovvero rendermi conto di aver creduto alla realtà di due punti di vista opposti contemporaneamente, mi scosse. Ero sbalordito per essermi auto-ingannato tanto a lungo. Sapevo di dover decidere proprio in quel momento cosa fosse vero e cosa falso.

Trovandomi di fronte a questa scelta, riesaminai ciò che comprendevo di Dio e della Scienza Cristiana. Ero veramente consapevole che Dio mi governava? Proprio in quel momento? Oppure le mie preghiere non erano altro che un’espressione della mia speranza in un intervento divino? In pochi istanti percepii che la mia identità spirituale come idea di Dio, come viene insegnata nella Scienza Cristiana, era l’unica realtà. Immediatamente divenne più semplice discernere che i problemi riguardanti il mio lavoro non erano di fatto legittimi o reali perché non avevano nulla a che vedere con Dio né con ciò che Egli ha creato. 

Per la prima volta da mesi mi sentii in pace e calmo, percependo la vicinanza e sollecitudine di Dio, ed ebbi la certezza che nulla avrebbe potuto turbarmi. La situazione lavorativa che mi aveva ossessionato era a quel punto uscita dai miei pensieri.

Questa sensazione di pace e questa certezza nel fatto che Dio solo governa rimasero. Una settimana dopo, il mio datore di lavoro mi aumentò il salario, con un bonus aggiuntivo per compensare il ritardo.

Da allora ho riflettuto molto su questa guarigione. Ci sono stati mesi in cui sembrava che le preghiere non trovassero risposte e mi sentivo ferito, seguiti da un improvviso risveglio spirituale durante una pausa pranzo, e poi la guarigione! Sapevo che c’era da imparare qualcosa. Desideravo arrivare a questi momenti di guarigione, momenti in cui percepivo e comprendevo la verità spirituale più velocemente, con meno ansia e con più gioia.

Capii che avevo sempre avuto l’opportunità e la capacità di crescere nella mia comprensione e realizzazione della verità spirituale fino a quando avessi trovato la guarigione.

Anni dopo ho avuto altri momenti d’ispirazione, con la stessa chiarezza di quel giorno durante la pausa pranzo. Fui spinto a concentrarmi su un’istruzione che mi era già familiare, che si trova nel capitolo Pratica della Scienza Cristiana in Scienza e Salute con Chiave delle Scritture di Mary Baker Eddy: “Realizzate la presenza della salute e il fatto che l’essere umano è armonioso, finché il corpo non corrisponda alle condizioni normali di salute e armonia”, (pag. 412:28).

Due parole mi colpirono come se fossero state cerchiate in rosso: realizzate e finché. Pensai: “Realizza la verità finché sarai guarito”, o finché sarà guarita la persona per cui stai pregando.

Quel giorno mi furono ben chiari tre concetti, tre risposte importanti ai problemi con in cui mi dibattevo da lungo tempo.

Il Primo, e il più significativo, fu il messaggio angelico che mi disse che ero in grado di seguire questa istruzione. Questo messaggio mi diceva: “Possiedi la capacità spirituale di realizzare e comprendere la Verità divina che porta guarigione”. Sapevo che la verità in questo contesto è la verità dell’essere spirituale che afferma che ciascuno di noi è fatto e governato da Dio, che è la Verità. Per me, il termine finché implicava che Mary Baker Eddy, scopritrice della Scienza Cristiana, era consapevole che io, o qualsiasi altro lettore di Scienza e Salute, potessimo essere ancora alla ricerca della guarigione. In altre parole ci fornì queste indicazioni essendo consapevole del fatto che qualcuno potesse non aver ancora provato le “condizioni normali di salute e armonia”. Tuttavia, nonostante questo e indipendentemente dal fatto che io o qualcun altro stessimo ancora affrontando un problema, mi sentii come se mi stesse chiedendo, e si aspettasse da me o da chiunque di noi, di essere capace di realizzare la verità dell’essere.

Wow! Mi si era aperto un mondo. Mi resi conto che Mary Baker Eddy stava dicendo a me, a chiunque, di farlo, sapendo che avremmo potuto farlo. Per me questo era sufficiente; avendo letto i suoi scritti, e grazie a precedenti esperienze di guarigione, sapevo abbastanza per fidarmi delle istruzioni che aveva dato.

Prima di quel momento, avevo erroneamente pensato che ogni volta che mi trovavo a dover affrontare qualche problema, significava che per qualche ragione mi mancasse innatamente e irreversibilmente la comprensione spirituale necessaria per guarire. In quel momento compresi che non era vero, e che invece avevo sempre avuto l’opportunità e la capacità di crescere nella mia comprensione e realizzazione della verità spirituale fino a quando avessi trovato la guarigione. Feci un sospiro di sollievo ed esplosi silenziosamente di gioia. Fu una liberazione istantanea di anni di paura di non essere all’altezza e di essere inadeguato. Un peso mentale enorme si era sollevato. 

Secondo, ho capito che nei momenti in cui cerchiamo diligentemente di trovare guarigione è possibile provare gioia, gratitudine e sentirsi pieni di aspettativa piuttosto che essere sgradevoli e nervosi. Una definizione del termine realizzare è “concepire chiaramente come reale; essere assolutamente consapevoli di”. Di sicuro questa spiritualizzazione del pensiero che porta guarigione, porta con sé sentimenti come rispetto, ispirazione, fiducia e pace. 

Quando affermiamo l’amore e il controllo di Dio, aprendo il pensiero alla Sua bontà e respingendo le dichiarazioni del senso materiale come false, è perfettamente naturale sentirsi più felici e meno frustrati in relazione al problema in questione. “Realizzate finché” per me significa che ogni giorno capiamo qualcosa in più della verità, della realtà di ciò che sta realmente accadendo! Preoccupazione, dubbio, angoscia e irritazione spariscono sempre più dalla nostra coscienza spiritualmente illuminata, continuando a comprendere sempre meglio che la bontà di Dio costituisce la realtà. Impariamo veramente ad aspettarci il bene – e un senso di speranza e fiducia – e così facendo arriveremo alla guarigione completa. Ho imparato che il semplice passaggio del tempo, o persino il prolungarsi della sofferenza, non ci rendono più pronti o più degni di guarire. Dio ha dato a tutti salute e salvezza ora, sebbene dobbiamo ancora cedere a questo fatto nel nostro pensiero ed accettarlo.

Inoltre possiamo superare qualsiasi cosa sembri impedirci di progredire, come la paura, un comportamento riprovevole o qualsiasi falso concetto erroneo che sembrerebbero volerci separare dallo Spirito, Dio. Riconoscere la nostra purezza e la nostra santità spirituali e innate ci aiuta in questo.

Terzo, possiamo stare sicuri che la guarigione, che avvenga rapidamente o lentamente, è certa e inevitabile. Il termine “finché”indica che i buoni risultati accompagnano sempre la piena comprensione. Come per la maggior parte delle cose, realizzazione e guarigione richiedono persistenza. E più persistiamo con costanza, più possiamo aspettarci di assistere al progresso. 

Durante l’esperienza lavorativa di cui ho parlato in precedenza, per mesi ho continuato ad andare mentalmente a destra e a sinistra, perorando in preghiera la causa della verità spirituale per poi sentirmi frustrato e irritato dalla testimonianza dei sensi materiali che sembravano contraddire quella verità. Tuttavia, quando finalmente mi chiesi con onestà: “Qual è la vera realtà” per poi continuare ad aderirvi, allora la guarigione è arrivata rapidamente. 

La guarigione è inevitabile perché la Verità divina è vera; la Verità sconfigge sempre una menzogna. Mano a mano che impariamo ad essere più coerenti e a persistere più gioiosamente nel realizzare le verità spirituali, la nostra fiducia nel potere guaritore della Verità e la nostra capacità di dimostrarla aumentano.

Molti di coloro che studiano la Scienza Cristiana conoscono bene questa frase delle Scritture: “conoscerete la verità, e la verità vi farà liberi”. Per anni l’ho considerata una frase del tipo “se/allora”: se conoscerete la verità, allora la verità vi guarirà. Spesso questo mi preoccupava: “e se non riuscissi a conoscere la verità?”

Tuttavia questo passaggio è preceduto da qualcos’altro nelle Scritture ed è importante considerare l’intera istruzione data da Cristo Gesù: “Gesù allora prese a dire a que’ Giudei che aveano creduto in lui: Se perseverate nella mia parola, siete veramente miei discepoli; e conoscerete la verità, e la verità vi farà liberi” (Giovanni 8:31, 32). Quel “se” si riferisce alla scelta di continuare a seguire o meno la parola di Gesù. Tutti coloro che si sforzano sinceramente di vivere gli insegnamenti della Scienza del Cristo, e che credono a questi insegnamenti nel profondo del cuore, hanno già preso la decisione di continuare nella sua parola. La promessa che Gesù ci fa è, allora, che conosceremo la verità, e che la verità ci farà liberi.

Siamo tutti liberi di gioire, ogni ora, ogni giorno, e continuamente, nella consapevolezza della nostra identità spirituale di figli di Dio, amati e sani. Siamo liberi di continuare a “realizzare” l’amore di Dio per noi, sapendo che quando lo faremo riceveremo certamente le benedizioni di Dio.

Nessuno manca delle qualifiche necessarie. Tutti ci meritiamo, e siamo in grado, di rivolgerci a Dio e trovare guarigione.

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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