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Ispirazione lavando i piatti

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 25 settembre 2018

Originariamente pubblicato sul numero dell’11 dicembre 2017 del Christian Science Sentinel


Quanto spesso, lavando i piatti, troviamo cibo incrostato o resistente su un piatto o in una scodella? E quante volte identifichiamo tale cibo incrostato come parte delle stoviglie e degli utensili? Mai! Perché? Perché quando abbiamo preso il piatto o l’utensile dall’armadio, era pulito, senza alcun cibo incrostato o appiccicato. Per far tornare le stoviglie al loro stato originario, immergerle nell’acqua pulita saponata strofinando con una spugna: il piatto torna ad essere pulito.

E se l’avessimo lavato, ma fossero rimasti dei residui di sporco? Sono diventati parte del piatto? Naturalmente no! Cosa facciamo allora? Utilizziamo un po’ di sapone in più e strofiniamo con più vigore, sapendo che lo sporco deve venire via perché non è mai stato parte del piatto. Mai!

Questa analogia mi ha aiutato a riflettere su quelle volte che cado nella trappola di identificare dei sintomi fisici come parte di me. Lo faccio ancora, talvolta, sebbene abbia appreso, tramite lo studio e la pratica della Scienza Cristiana, di essere la pura immagine e somiglianza spirituale di Dio. Qualsiasi cosa suggerisca che sono separata da Dio, o che possa avere attaccato a me qualcosa che Dio non mi ha dato, è una menzogna a mio riguardo. 

Progredendo nella mia comprensione e pratica della Scienza Cristiana, imparo di più sulla mia identità spirituale e sull’eredità descritta nel primo capitolo della Genesi: “E Dio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco, era molto buono” (versetto 31).

Questa analogia con i piatti sporchi può essere applicata a qualsiasi situazione disarmoniosa che ci troviamo ad affrontare. Per esempio, se ci sentiamo malati, frustrati, infelici o preoccupati, questa sensazione non è di Dio e nemmeno nostra più di quanto quel cibo secco e incrostato faccia parte del piatto, indipendentemente dalla sua persistenza nella nostra esperienza. 

Abbiamo tutti accesso al “solvente universale dell’Amore”

Alle volte bisogna solo strofinare un po’ più forte (arrivare un po’ più in su nella nostra comprensione spirituale della nostra inseparabilità da Dio e dal Suo immenso amore per noi). O magari è solo necessario fare un passo indietro e lasciare un po’ “in ammollo” la questione prendendoci un po’ più di tempo per stare quieti ed immergerci nella verità del nostro essere amati figli e figlie di Dio, creati perfetti e mantenuti in tale perfezione dal nostro amorevole Padre-Madre Dio.

Potremmo riflettere su quel solvente universale di cui parla Mary Baker Eddy nella sua opera più importante, Scienza e Salute con Chiave delle Scritture: “In paziente obbedienza a un Dio paziente, lavoriamo a dissolvere con il solvente universale dell’Amore la durezza adamantina dell’errore – l’ostinazione, l’autogiustificazione e l’amore di sé – che lotta contro la spiritualità e che è la legge del peccato e della morte” (pag. 242:16).

Tutti abbiamo accesso al “solvente universale dell’Amore”, che può dissolvere ogni “durezza adamantina dell’errore” – ovvero ogni pretesa o sintomo di lunga durata che, attraverso i sensi fisici, vuole dirci che non siamo la creazione pura e perfetta di Dio.

Utilizziamo dunque il solvente universale e strofiniamo fino ad essere puliti da tutto ciò che cerca di aderire a noi e di convincerci di far parte della nostra identità. Immergiamoci nella verità del nostro essere figlie e figli amati e puri di Dio. Consentiamo a noi stessi di lavarci fino a tornare puliti.

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

Scopri di più su l’Araldo e sulla sua missione.